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Migranti, posti raddoppiati negli hotspot in Sicilia e Calabria: il piano del commissario Valenti

Il commissario all’emergenza migranti Valenti ha annunciato che saranno raddoppiati i posti negli hotspot in Calabria e Sicilia. Si parla di “oltre un migliaio di posti almeno”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il commissario all'emergenza migranti Valerio Valenti ha annunciato che verranno raddoppiati i posti negli hotspot per migranti in Sicilia e Calabria. Lo ha annunciato nel corso della conferenza stampa nella sede della Croce Rossa Italiana, in cui sono stati forniti dettagli sulla gestione dell'hotspot di Lampedusa da parte dell'organizzazione, che partirà dal 1 giugno.

Gli operatori, circa 70, si insedieranno la notte del 31 maggio. L'obiettivo è quello di avere un operatore della Cri per ogni 10 migranti. L'accordo-quadro con la Cri non riguarda solo l'isola di Lampedusa, ma anche tutti i luoghi di primo sbarco sulle coste della Sicilia e della Calabria, e potenzialmente interessa anche la rotta balcanica, quindi coinvolgerà anche altre regioni italiane. In conferenza stanno intervenendo oltre a Valenti, Rosario Valastro, presidente Croce Rossa Italiana, e Ignazio Schintu, direttore Operazioni, Emergenze e Soccorsi della Cri.

"Non voglio fare annunci su aperture o chiusure, ma l'impegno è quantomeno raddoppiare la capacità degli hotspot attuali attivi" per l'accoglienza dei migranti, "quindi oltre un migliaio di posti almeno", ha detto il prefetto Valerio Valenti.

"L'impegno è quello di quantomeno raddoppiare la capacità degli hotspot al momento attivi, quindi oltre un migliaio di posti almeno". Valenti ha risposto a una domanda sul piano del governo per aumentare la capacità delle strutture di accoglienza: "Vogliamo aumentare la risposta emergenziale, rendendola strutturata – ha aggiunto Valenti -. Puntiamo a hotspot di piccole dimensioni, di 200-250 posti al massimo, concentrati in Sicilia e in Calabria. Dovranno funzionare come camere di compensazione, per garantire la presenza dei migranti il minore tempo possibile prima di trovare un'accoglienza più organizzata". 

"Anche le altre Regioni che non hanno aderito allo stato d'emergenza lo possono fare a breve", ha ribadito.

"Non ci spaventa il fatto che sulla dotazione iniziale del commissario ci siano soltanto 5 milioni di euro. Noi contiamo intanto di far fronte a tutto quello che è necessario anche utilizzando risorse proprie del Ministero, dello stesso Dipartimento, quindi sono moderatamente fiducioso che saremo in grado di approntare tutto quello che è necessario sia su Lampedusa, sia sul resto del territorio nazionale, in particolare in Sicilia e Calabria, le due regioni che devono immediatamente dare una capacità di accoglienza idonea e coerente con i numeri che in questo momento hanno interessato i flussi", ha aggiunto Valenti.

Gli interventi per l'hotspot di Lampedusa

L'hotspot di Lampedusa, che dall'1 giugno sarà gestito dalla Croce Rossa italiana, godrà di un intervento di ristrutturazione ma non aumenterà la sua capienza massima di 389 persone. A precisarlo è stato il prefetto Valerio Valenti, commissario all'emergenza migranti. "Rimetteremo in piedi tutta la parte dell'hotspot che al momento non è utilizzabile – ha spiegato Valenti -. Interverremo sulla mensa, nella sistemazione degli infissi e dei bagni. Saranno interventi molto importanti, per i quali le risorse ci sono, ma non è previsto alcun aumento dei posti al momento disponibili". 

Ieri nel c'è stato un sopralluogo del prefetto Valenti e dei vertici della Croce Rossa a Lampedusa, per stabilire i lavori di ristrutturazione centro, che prevedono, oltre all'aumento dei bagni, anche la messa a punto dell'impianto elettrico e una copertura di 50 metri davanti alla struttura.

Ci saranno spazi dedicati ai minori con operatori specializzati e per le donne. Si prevede anche una nuova modalità per la raccolta di nettezza urbana con compattatori al molo e nei pressi del centro. Saranno aumentati anche i mezzi di trasporto, aerei e navali, per gli immigrati, il quali dovranno rimanere nell'hotspot il più breve tempo possibile. L'obiettivo, è stato più volte sottolineato in conferenza, è quello di dare "un'accoglienza dignitosa" e "cercare di dare un'impronta umana al fenomeno dell'accoglienza".  Nel centro di contrada Imbriacola è cessata l'emergenza sovraffollamento, e al momento sono ospitate nell'hotspot 69 persone. "In questi giorni abbiamo lavorato per svuotare il centro e ci siamo riusciti", ha spiegato Velenti.

"Ho sottoposto al ministro l'opportunità di intervenire su Lampedusa individuando un soggetto che avesse capacità, esperienza, vocazione e un dimensionamento flessibile dell'intervento su quell'isola che nessun altro soggetto poteva garantire. Qui non si tratta di giudicare il lavoro di chi ha operato prima di Croce Rossa, perché qualunque altro soggetto avrebbe vissuto e vivrebbe le difficoltà che quella realtà presenta per le caratteristiche che ha", ha detto il commissario.

"Obiettivamente bisogna riconoscere che le difficoltà spesso sono oggettive – ha proseguito Valenti -. Quindi è nata questa interlocuzione con Croce Rossa che oggi sigilliamo con queste firme, e che va al di là dell'aspetto relativo all'isola di Lampedusa. Sigliamo anche un accordo quadro che riguarderà non solo Lampedusa ma tutti quei luoghi che sono le coste della Sicilia, della Calabria, la rotta balcanica, i luoghi di sbarco delle ong su cui occorre dare una risposta emergenziale, con un modello organizzativo elastico che consenta alle singole Croci Rosse regionali di adattare la risposta in relazione alle esigenze che cambiano nel tempo". 

"Cercheremo di dare non solo i beni di prima necessità e l'assistenza medico-sanitaria in pianta stabile, ma cercheremo di dare anche ascolto, supporto psicosociale e assistenza a delle persone che hanno subito un viaggio pieno di pericoli e violenze", ha spiegato il presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro.

Il governo vuole impuntare sui rimpatri

Il Viminale ha annunciato di voler puntare sui rimpatri. Il ministro Piantedosi ha esplicitato l'intenzione di rafforzare le strutture finalizzate al rimpatrio dei non aventi diritto alla permanenza in Italia (Cpr), con la prospettiva di realizzarne almeno uno in ogni Regione. E la conferma arriva anche dal commissario Valenti: "Siamo confidenti sul fatto che i rimpatri dei migranti si possano e debbano fare. Chi non ha titolo a rimanere sul territorio deve ritornare nei paesi di provenienza, all'esito di tutte le procedure legalmente esperite, sia da parte delle commissioni per il riconoscimento dello status sia dell'autorità giudiziaria dove invocata".

"Siamo al lavoro – ha continuato – anche per attrezzare al meglio l'attività delle commissioni, implementandone la capacità e i tempi di risposta". Sul tema dei rimpatri "il governo è fortemente impegnato, oltre all'accoglienza", ha concluso.

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