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Migranti, Piantedosi al G7: “Nessuna divergenza con la Francia, chiariremo presto”

“Non abbiamo mai avuto punti di divergenza e non li abbiamo mai creati. Confido che quanto prima avremo modo di chiarire questo”: lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che oggi ha partecipato a un vertice G7 in Germania.
A cura di Annalisa Girardi
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I ministri dell'Interno del G7, tra cui Matteo Piantedosi per l'Italia, si sono riuniti oggi a Wiesbaden, in Germania. Ufficialmente all'ordine del giorno c'era il conflitto russo-ucraino, specialmente dopo che un missile ha colpito una cittadina polacca al confine, ma è stata affrontato anche il tema della gestione comune dei flussi migratori, dopo lo scontro diretto della scorsa settimana tra Francia e Italia per il caso della nave umanitaria Ocean Viking. Una questione difficile da affrontare, per cui la Germania starebbe tentando la mediazione.

Per quanto riguarda le tensioni con la Francia, il titolare del Viminale ha detto che non è stata necessaria in realtà alcuna mediazione in quanto "non abbiamo una posizione critica". E ancora: "Oggi il collega francese non c'era all'incontro per un importante appuntamento parlamentare, per questo sono sicuro che avremo appuntamenti a brevissimo e visto che è stato convocato un Consiglio affari interni straordinario il 25 novembre e un altro in calendario l'8 dicembre, non c'è nessun motivo che nessuno possa mediare alcunché".

E ancora: "Non abbiamo mai avuto motivi di divergenza con la Francia. Mi è dispiaciuto che non ci fosse il collega Darmanin, trattenuto da impegni parlamentari a Parigi. Non abbiamo mai avuto punti di divergenza e non li abbiamo mai creati. Confido che quanto prima avremo modo di chiarire questo".

Nel frattempo Piantedosi ha avuto un incontro bilaterale con la sua omologa tedesca Nancy Faeser: "Piena convergenza per delle iniziative comuni al fine di governare i flussi migratori", hanno fatto sapere dal Viminale in un tweet, pubblicando una foto dei due ministri fianco a fianco.

Fonti del governo tedesco, invece, raccontano che l'incontro si sia svolto in "un clima di partenariato" in cui "i ministri hanno entrambi sottolineato di voler collaborare sul tema della migrazione e della sicurezza nella cornice delle regole europee". Piantedosi avrebbe assicurato alla ministra tedesca il rispetto delle regole europee: l'Italia non procederà da solo, avrebbe detto.

Da parte sua, la Germania avrebbe garantito di continuare a tenere fede al meccanismo di solidarietà. "La Germania ha dato garanzie sul rispetto del meccanismo europeo di solidarietà sui ricollocamenti dei migranti firmato lo scorso giugno", ha detto Piantedosi.

I due ministri poi avrebbero anche convenuto sulla necessità di rendere più efficaci i rimpatri di coloro che non hanno diritto di restare sul suolo europeo. L'Italia in tal senso punterebbe a una più stretta collaborazione con i Paesi dell'Africa settentrionale e dovrebbe presentare a breve anche delle proposte ai partner europei in tal senso: quindi canali di ingresso regolari, investimenti in Africa e accordi per i rimpatri.

"Intendiamo dare il nostro contributo, ci sarà una proposta dell'Italia, che è quella condivisa con i Paesi di primo ingresso, ma non credo andrà molto lontano da quella della Commissione", ha detto Piatedosi. Proprio di questi temi il ministro avrebbe parlato anche con la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson.

"Non c'erano punti di divergenza, ma al contrario le bilaterali sono state occasione per constatare che ci fosse forte convergenza sia con la ministra tedesca che con la commissaria europea", ha detto infine Piantedosi.

Non è stata invece discussa la questione del ruolo degli Stati di bandiera delle navi Ong, che secondo il governo italiano dovrebbero farsi carico dell'assegnazione del porto sicuro: "Non era il momento e abbiamo deciso di non parlarne", ha detto il ministro. Per poi concludere: "Abbiamo condiviso di non affrontare qui la questione. Non era questa la sede per cercare una sorte di foro giudicante rispetto a posizioni che possono essere divisive. Siamo pienamente convinti che gli episodi degli ultimi giorni potranno essere parte marginale del problema se condivideremo politiche comuni che in qualche modo risolvano alla radice i flussi irregolari delle migrazioni".

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