Migranti, Partito Democratico attacca Piantedosi: “Venga in Parlamento a riferire”
Le scelte fatte dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a Catania, "sembrano illegittime, in violazione del diritto internazionale e inaccettabili dal punto di vista umanitario", perché sono "gravemente lesive dei diritti di persone che hanno la sola "colpa" di essere scappate dall'inferno": per questo, il ministro dovrebbe presentarsi in Aula per riferire su quanto sta accadendo. La capogruppo del Partito democratico alla Camera, Debora Serracchiani, prende posizione sui fatti del porto di Catania – dove due navi Ong sono state fatte attraccare, per poi effettuare uno ‘sbarco selettivo' dei migranti a bordo – e lo stesso fanno altri esponenti dell'opposizione.
Questa notte, 357 persone migranti sono state fatte scendere dalla Geo Barents (di Medici senza frontiere) mentre 215 sono rimaste a bordo. Ieri, la stessa cosa era avvenuta per la nave Humanity 1 (di Sos humanity): 144 sbarcati, 35 rimasti a bordo. La selezione è stata effettuata sulla base delle valutazioni dell'Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera. Le altre persone a bordo, che Piantedosi ha definito "carico residuale", dovrebbero tornare in acque internazionali.
Secondo Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana, "stiamo semplicemente assistendo ad una palese violazione delle norme del diritto internazionale, non solo ad una opera di cinismo dal punto di vista etico, politico. La selezione dei naufraghi è una violazione ed è inaccettabile. Punto". Lo sbarco, continua Fratoianni, "deve essere garantito a tutti", e solo in seguito "viene il tema della redistribuzione e dell'accoglienza".
Va richiesto uno sforzo maggiore agli altri Paesi europei, ma per il governo italiano è difficile farlo "quando è per primo questo governo a violare la legge", afferma il deputato, che poi ribadisce la richiesta: "Il ministro dell'Interno dovrà venire al più presto in Parlamento a rispondere del suo operato".
Un altro deputato di Verdi-Sinistra italiana, Aboubakar Soumahoro, è salito a bordo della nave Humanity 1 e imputa alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni "la responsabilità di ogni vita attualmente sospesa sulla nave al porto di Catania".
Soumahoro, intervistato da giornalisti presenti, lancia anche un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in quanto garante della Costituzione: "Non si può permettere in un contesto democratico che sia l'utilizzo della Costituzione come un campo da ping pong". Tra le altre cose, il deputato segnala l'assenza di mediatori culturali e di psicologi durante l'ispezione che si è svolta a bordo della nave: "Se i restanti naufraghi verrano respinti, impugneremo questa decisione in tutte le sedi opportune".
Dal Partito democratico, anche il senatore Antonio Nicita è salito sulla nave Humanity 1: "Siamo ancora qui dopo una lunga notte", scrive sui social. "Un ragazzo è collassato e si è ripreso dopo lungo massaggio cardiaco. Abbiamo chiamato un’ambulanza perché vi erano molte auto polizia e carabinieri ma nessuna ambulanza. Dopo venti minuti il ragazzo è stato trasportato in ospedale".
Anche da +Europa arriva un attacco all'operato del governo: "I migranti salvati in mare dalle navi Ong non sono ostaggi dello Stato italiano e, peraltro, rappresentano solo una piccola parte dei migranti che sbarcano sulle nostre coste: facciamoli scendere tutti", scrive il segretario Benedetto Della Vedova, mentre il presidente Riccardo Magi definisce la situazione "illegale e paradossale", "platealmente in contrasto con la legge italiana. Il governo aveva già ricevuto la disponibilità di Paesi europei a condividere l'accoglienza dei profughi e invece ha deciso di imbarcarsi in questa ridicola prova muscolare".