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Migranti, Palazzotto a Fanpage.it: “Dopo monito del Papa, basta soldi alla Guardia costiera libica”

Il deputato di LeU Erasmo Palazzotto, intervistato da Fanpage.it, parla di mancanza di coerenza e umanità in molti partiti e chiede subito di stracciare gli accordi Italia-Libia: “Non si possono finanziare le missioni a sostegno della Guardia costiera libica, di deportazione in quelli che il Papa ha chiamato “lager” e allo stesso tempo applaudire le sue parole”.
A cura di Giacomo Andreoli
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Ora è il momento giusto per fermare i finanziamenti alla Guardia costiera libica e dire basta agli accordi tra il governo italiano e Tripoli sulla gestione dei migranti. Ne è convinto il deputato di Liberi e Uguali Erasmo Palazzotto, intervistato da Fanpage.it il giorno dopo l'intervista a Papa Francesco a Che tempo che fa, su Rai 3. In quell'occasione il Pontefice ha definito i centri di detenzione in Libia dei "lager", chiedendo ai governi europei di intervenire per salvare i migranti.

On. Palazzotto, dopo l'intervista è arrivata una valanga di commenti positivi, da esponenti di centrodestra e centrosinistra, che però ha voluto gli accordi Italia-Libia del 2017. Mancanza di coerenza e umanità?

C'è una grande contraddizione: non si possono finanziare le missioni a sostegno della Guardia costiera Libica, di deportazione in quelli che il papa ha chiamato "lager" e allo stesso tempo applaudire le sue parole. L'ipocrisia e l'incoerenza sono troppo evidenti. E da parte di alcuni sì, mancanza anche di umanità.

Dopo queste parole crede che qualcosa possa cambiare, a partire dalla posizione dei 5 stelle, che tendono a glissare su questi temi?

Mi auguro che anche i 5 stelle, sempre attenti al tema dei diritti umani, si rendano conto dell'errore che è stato fatto. Tra l'altro nella scorsa legislatura abbiamo fatto battaglie insieme, prima della loro virata contro le ong.

Quali iniziative promuoverete voi di LeU?

In questi mesi si inizia a lavorare per il rinnovo alle missioni. La prima cosa da fare è sospendere il supporto operativo e finanziario alla Guardia Costiera libica. Smettiamo di pagare chi porta le persone nei campi di detenzione, facendole soffrire e alimentando un circolo vizioso che riporta quegli stessi migranti in mare.

Un circolo vizioso di cui l'Onu parla da anni…

Che molti funzionari della Guardia costiera siano trafficanti e che questi siano anche nei centri di detenzione è oramai certo, ci sono le prove. Queste persone lucrano due volte sulla pelle dei migranti: estorcendogli denaro e prendendone dall'Unione europea e dai governi europei. Ci sono migranti che hanno pagato i funzionari libici fino a sei volte per attraversare il mare e sono stati catturati per ricominciare tutto da capo. Comunque tornando alle missioni Italia-Libia quest'estate era arrivato un impegno da parte del governo a sospenderle quest'anno, per concentrarle tutte dentro l'operazione europea Irini. Di questa promessa dell'esecutivo per ora non si sa nulla.

Chiedete anche di stracciare il Memorandum d'intesa tra l'Italia e Tripoli?

Lì dentro si parla di tutela dei diritti umani. Se la Libia non lo rispetta, perché l'Italia deve continuare a farlo? Eliminiamo quell'intesa.

Ma senza quell'accordo quanto meno serve una nuova missione europea per i salvataggi in mare…

Il tema dei salvataggi in mare è legato, ma distinto. Certamente serve una nuova missione europea di soccorso, perché non è accettabile che le persone muoiano a poche miglia dalle nostre coste in quanto noi ci rifiutiamo di soccorrerle sperando che non arrivino in Italia. Non penso che forze politiche come il Partito Democratico possano continuare a far finta di niente.

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