Migranti, oltre 3mila arrivi in un giorno: cosa sta accadendo sulla rotta tunisina
Oltre 3mila migranti hanno attraversato il Mediterraneo e sono arrivati in Italia nell'ultimo giorno. Lungo la rotta tunisina, mentre la crisi nel Paese si fa sempre più acuta, migliaia e migliaia di persone si mettono in mare per giungere in Europa. E l'hotspot di Lampedusa è allo stremo, con 2.497 persone presenti a fronte di una capacità di poche centinaia. Le autorità hanno disposto i trasferimenti verso i centri siciliani e calabresi, ma con l'arrivo del bel tempo e la difficile situazione in Tunisia, gli sbarchi saranno destinati a continuare nei prossimi giorni.
Sono decine e decine i barconi o gommoni che, partendo da Sfax, lasciano la Tunisia. Con la crisi economica che si aggrava sempre più e le tensioni sociali che ne derivano, il Paese nordafricano è diventato fonte di preoccupazione per l'Europa. Il presidente tunisino Kaïs Saïed ha iniziato un'opera di azzeramento dei diritti di tutti i migranti subsahariani che si trovano nel Paese, che ora cercano in tutti i modi di scappare.
Nelle ultime ventiquattro ore, la Guardia costiera tunisina ha raccontato di aver fermato decine di partenze illegali. Centinaia di persone sono state soccorse dalla Guardia costiera, altrettante dalle navi Ong che si trovano in mare o da pescherecci.
Purtroppo, si registrano anche nuovi naufragi. L'ultima tragedia è avvenuta in zona Sar maltese, dove le motovedette italiane hanno recuperato sette cadaveri. Altre 19 persone sono annegate al largo della Tunisia, poco lontano dalla costa di Mahdia. L'altro giorno, sempre al largo della costa tunisina, hanno perso la vita almeno 34 persone che erano partite da Sfax.
Intanto il governo di Giorgia Meloni continua a insistere sul blocco delle partenze, in una missione in accordo con le autorità africane. Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo alla scuola politica della Lega a Milano, inoltre ha commentato: "Oggi il problema principale lo abbiamo con la Tunisia. La difficoltà con quel Paese però è che per situazioni interne, spesso cambiano gli interlocutori. Io ci sono già stato, ma ora dovrò tornarci, con la commissaria europea, intorno alla terza decade di aprile. Probabilmente saranno con noi anche i ministri degli Interni francese e tedesco".
"L'obiettivo – ha spiegato – è quello di offrire alla Tunisia una collaborazione volta a fornire strumenti per fare in modo di prevenire le partenze. Certo, bisogna vedere quale sarà la postura degli altri Paesi europei, ma sono convinto che in questo modo potremmo dare anche l'idea di una compensazione di aiuto. In ogni caso arrestare i flussi deve essere la prima azione che dovrà essere discussa".
Infine il ministro ha concluso: "L'Italia è una piattaforma logistica nel Mediterraneo che anche e soprattutto per chi vuole andare oltre si presta come trampolino di lancio più gestibile. Inoltre probabilmente i migranti percepiscono quel fattore attrattivo di opinione pubblica che annovera una consistente fetta di proposizione e accettazione di questo fenomeno, mentre in Paesi più piccoli, ma anche in Grecia, ad esempio, io ho registrato una assoluta intransigenza in maniera anche abbastanza trasversale tra schieramenti politici di destra e di sinistra".