Migranti, oggi il governo si riunisce a Cutro: cosa ci sarà nel nuovo decreto sull’immigrazione
Oggi a Steccato di Cutro, luogo del naufragio che il 26 febbraio ha ucciso almeno 72 persone migranti, tra cui 16 minorenni, si incontrerà il Consiglio dei ministri. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha deciso di rispondere così alle critiche per il suo lungo silenzio dopo la strage e per le parole inopportune del suo ministro Piantedosi. All'ordine del giorno ci sono nuove norme in materia di immigrazione.
Le norme sui migranti: linea dura contro gli scafisti, ma niente decreti Sicurezza
Questa mattina si svolgerà il pre-consiglio, dove si lavorerà sui dettagli. La linea del governo dovrebbe essere quella di Fratelli d'Italia: regole dure contro gli scafisti, in particolare con un'aggravante se si verifica un naufragio e la morte delle persone migranti a bordo. Attualmente, gli scafisti che vengono fermati sono normalmente accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, un reato che può portare da uno a cinque anni di carcere e fino a 15mila euro di multa per ogni persona trasportata.
La Lega vorrebbe insistere di più sul tema dei permessi umanitari, per rimuoverli – come accaduto con i decreti Sicurezza firmati da Matteo Salvini quando era ministro dell'Interno. Tuttavia, da quanto traspare Meloni non avrebbe intenzione di cedere alla linea leghista, perlomeno in questo Cdm.
Secondo fonti di partito, comunque, Fratelli d'Italia cercherà di uscire dal Consiglio dei ministri con alcune norme fondamentali, per poi allargare il dibattito in Parlamento. "Stiamo preparando un decreto importante ed equilibrato che reintroduce alcune regole di salvataggio e sicurezza", ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti Salvini.
Decreti Flussi allargati, regole più semplici per entrare legalmente in Italia
Tra questi punti ritenuti fondamentali c'è appunto la stretta contro gli scafisti, ovvero sanzioni più dure, ma anche "l'allontanamento di chi non ha diritto a stare in Italia, come fanno tutti gli altri Paesi del mondo", secondo fonti d'agenzia. Puntando sugli accordi con i Paesi d'origine delle persone migranti che arrivano in Italia, il governo cercherà di rendere più efficaci le espulsioni e i rimpatri.
Allo stesso tempo, secondo la linea dettata da Meloni, dovrebbero essere in qualche modo agevolati gli ingressi regolari in Italia: procedure più semplici per chi vuole chiedere di entrare legalmente in Italia, ad esempio coinvolgendo gli uffici diplomatici italiani nei Paesi con cui ci sono degli accordi validi. Si vorrebbe prevedere l'apertura di nuovi corridoi umanitari, un rafforzamento dei centri di accoglienza. Ma anche nuovi finanziamenti peri Comuni, che gestiscono le attività di inclusione sociale, e una apertura maggiore nei decreti Flussi, come aveva accennato in parte il ministro Lollobrigida. I decreti potrebbero anche essere resi pluriennali, invece di arrivare ogni anno.
Giorgia Meloni con queste misure punta ad arrivare al Consiglio europeo del 24 e 25 marzo e spingere di nuovo sul tema dell'immigrazione. Ieri, dopo l'incontro con il primo ministro dei Paesi Bassi Mark Rutte, Meloni ha ripetuto che "la questione migratoria va affrontata partendo dalla difesa dei confini esterni e dalla lotta ai trafficanti". Dopo la strage di Cutro la presidente del Consiglio ha scritto una lettera alle autorità europee, e ha avuto una risposta dalla presidente della Commissione Von der Leyen.