Migranti, nuovo sbarco autonomo: arrivano in 50 sulle coste del Salento
Continuano gli sbarchi autonomi sulle coste italiane. Questa volta in Salento, dove una cinquantina di migranti sono stati intercettati nel tardo pomeriggio a bordo di una barca a vela al largo di Santa Maria di Leuca, cittadina in provincia di Lecce. La piccola imbarcazione su cui viaggiavano i migranti è stata intercettata dall’unità della capitaneria di porto: poi è stata scortata da due motovedette fino al porto di Santa Maria di Leuca. Dove si trovavano i medici e il personale della Croce Rossa per i primi soccorsi del caso. Tra i migranti approdati in Salento ci sarebbero anche una donna, che viaggiava con una bambina, e almeno nove minori, probabilmente non accompagnati. Non si segnalano, secondo le prime informazioni riportate, situazioni particolarmente critiche o condizioni mediche precarie, al di là delle problematiche causate dalla traversata.
L’hotspot di Lampedusa al collasso
Gli sbarchi autonomi sono ripresi negli ultimi mesi – “da marzo sono aumentati”, sottolinea il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – e riguardano soprattutto l’isola di Lampedusa. Nel cui hotspot la situazione è al limite, come riportato da una delegazione del Comitato parlamentare di controllo su Schengen guidata dal presidente Eugenio Zoffilli, deputato della Lega. “L’hotspot di Lampedusa è al collasso, c’è una situazione di emergenza: su 94 posti previsti, ieri c’erano 320 persone in mezzo a materassi senza lenzuola, sporcizia, rifiuti e un’area minori inadeguata”, riferisce in conferenza stampa al Senato.
Il Comitato invita quindi il ministro Lamorgese per un’audizione, prevista per il 7 novembre, sulla questione immigrazione. Poi a dicembre verrà convocato anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Della delegazione andata a Lampedusa faceva parte anche Laura Ravetto, parlamentare di Forza Italia, che racconta di aver visto anche alcuni minori nella struttura, “tra cui un neonato e bambini di pochi anni”. Per quanto riguarda la nazionalità degli ospiti dell’hotspot, a prevalere sono i tunisini: “Da noi non arrivano i siriani, perciò non basta fare gli accordi bilaterali, devono essere attuati”, denuncia ancora Ravetto.