Migranti, nel 2022 l’Ue ha dato 1,2 miliardi di euro alla Turchia per il controllo delle frontiere
Un nuovo pacchetto di 220 milioni di euro destinato alla Turchia, perché gestisca i flussi dei migranti come stabilito dal patto stretto tra Bruxelles e Ankara nel 2016. Con questo nuovo stanziamento arrivano a oltre 1,2 miliardi di euro i fondi che l'Unione europea ha inviato alla Turchia affinché tenesse sotto controllo i confini orientali. Un accordo che è stato criticato da diverse Ong, che accusavano Ankara di non garantire il rispetto dei diritti umani dei migranti e Bruxelles di respingere i richiedenti asilo; tuttavia il Consiglio europeo dello scorso giugno 2021 ha chiesto di prorogare la collaborazione fino al 2023, stanziando altri tre miliardi di euro.
La Commissione europea ha precisato che da gennaio 2022 sono stati erogati 1,235 miliardi di euro in assistenza alla Turchia, per continuare a sostenere i rifugiati nel Paese: soldi che quindi andrebbero utilizzati per coprire i bisogni di base, fornire appoggio socio-economico e la gestione delle frontiere.
Secondo le autorità turche ci sono al momento 5,2 milioni di rifugiati e migranti nel Paese, di cui ben 3,7 milioni sono cittadini siriani scappati dalla guerra civile, che beneficiano dello status di protezione temporanea. Secondo quanto riportato da Amnesty International il governo turco starebbe però respingendo un numero sempre più elevato di cittadini afghani, in fuga dal loro Paese dopo la presa del potere da parte dei talebani.
"Sono emersi rapporti secondo cui la Turchia ha continuato a respingere in Iran afghani che tentavano di entrare nel paese in modo irregolare. Ad agosto, dopo la presa di potere da parte dei talebani in Afghanistan, le autorità turche hanno dichiarato che non avrebbero permesso l’arrivo di un gran numero di afghani", si legge nel report 2021-2022 di Amnesty sulla Turchia.
Per quanto riguarda i cittadini siriani, invece: "A settembre, le autorità di immigrazione hanno posto fine alla registrazione dei siriani per la protezione temporanea ad Ankara e hanno annunciato che avrebbero espulso i migranti irregolari senza status di protezione o permessi di soggiorno. A ottobre e novembre, le autorità di immigrazione hanno arrestato e detenuto, a fini di espulsione, 45 rifugiati siriani, perché avevano partecipato a un trend sui social media in cui condividevano video mentre mangiavano banane. Il trend, emerso come reazione a un video virale in cui una donna siriana era stata rimproverata dalla gente del posto che sosteneva di non potersi permettere le banane, è stato descritto dalle autorità come intenzionalmente provocatorio".