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Migranti, naufragio al largo della Libia: 57 morti, tra loro anche 20 donne e 2 bambini

Sono almeno 57 i migranti morti in seguito a un naufragio avvenuto nel Mediterraneo, al largo della costa libica: tra le vittime ci sono anche 20 donne e due bambini. I sopravvissuti sono stati portati a riva dalla guardia costiera e dai pescatori. Da inizio anno “la stima dei morti nel Mediterraneo Centrale si avvicina a mille”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Un naufragio nel Mediterraneo ha causato la morte di almeno 57 migranti. Tra di loro ci sono almeno 20 donne e due bambini. La tragedia è avvenuta oggi al largo della Libia, come comunicato dal portavoce a Ginevra dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), Sara Msehli, attraverso il suo account Twitter: “Secondo i sopravvissuti portati a riva da pescatori e guardia costiera, tra le vittime ci sono almeno 20 donne e due bambini”, scrive. La zona in cui è avvenuto il naufragio si trova vicino a Khums, dove un’imbarcazione si è capovolta. Anche Federico Soda, capo missione dell’Oim in Libia, commenta: “Sconvolto dall'ennesima dolorosa perdita di vite umane al largo della Libia. Silenzio e inazione sono imperdonabili”.

La tragedia avvenuta nel Mediterraneo non è la prima quest’anno. Come sottolinea Flavio Di Giacomo, portavoce per il Mediterraneo dell’Oim, si tratta dell’ennesimo naufragio che fa salire la conta delle vittime: “Un’altra tragedia. Con questo naufragio la stima dei morti nel Mediterraneo Centrale si avvicina a quasi mille (oltre 980). L’anno scorso a fine luglio erano 272”. Per questo motivo Di Giacomo rivolge un chiaro appello politico: “Non bisogna più esitare e fare di tutto per rafforzare il sistema di pattugliamento in mare. Da subito”.

In un’altra zona del Mediterraneo centrale, invece, sono tornate in mare alcune Ong. In particolare, dopo due settimane circa, due navi hanno ripreso le loro operazioni di soccorso. Si tratta della Ocean Viking di Sos Mediterranee e della Sea Watch 3, della Ong tedesca. In mare, nel Mediterraneo, c’è anche la nave Astral, un piccolo veliero che lavora in supporto alla Ong catalana Open Arms. In queste ore le condizioni del mare sono peggiorate e per questa ragione le partenze da Libia e Tunisia sembrano in diminuzione.

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