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Migranti, Musumeci dopo ordinanza: “Non speculo, negli hotspot disperati ammassati come bestiame”

Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, torna a parlare dell’ordinanza per la chiusura di hotspot e centri d’accoglienza da cui è nato un braccio di ferro con il Viminale: “Abbiamo ricevuto oltre 17mila migranti sbarcati dal primo gennaio a oggi. Questi disperati vengono ammassati come se fossero bestiame in ambienti inidonei e inadatti”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il braccio di ferro tra il Viminale e il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, continua. Dopo l’ordinanza, firmata da quest’ultimo, con cui ha previsto la chiusura e lo sgombero degli hotspot e dei centri d’accoglienza dell’isola. Musumeci torna a parlare della vicenda a Omnibus, su La7, assicurando che la sua non è “speculazione” e giustificando la diffida inviata alle prefetture per adempiere alle sue indicazioni definendola un “atto normale”. “Io non sono candidato a niente, da parte mia non ci possono essere condizionamenti di carattere elettorale. Sono una persona seria e nella mia breve e modesta storia politica non c'è mai stato un solo tentativo di speculazione, a maggior ragione sulla pelle di questi disgraziati”, afferma.

Migranti, lo scontro tra Sicilia e governo

Secondo il presidente della Regione Sicilia la diffida è un atto normale: “Essendo organo dello Stato chiedo a un altro organo dello Stato perché non abbia dato seguito alla mia ordinanza come invece ha fatto nei mesi precedenti. Siamo di fronte e una grave omissione da parte di prefettura e ministero. Nel frattempo mi arriva voce che il ministero dell’Interno vorrebbe impugnare la mia ordinanza. Ma perché non l'ha fatto entro le 48 ore? Perché sta perdendo tanto tempo? Lo faccia, andremo davanti alla magistratura. Anche noi abbiamo chiesto opinione ai costituzionalisti: loro faranno sentire le loro trombe, noi suoneremo le nostre campane”.

Musumeci: migranti ammassati come bestiame negli hotspot

Musumeci sostiene che la Sicilia “non ce la fa più a subire l'indifferenza e direi la penalizzazione del governo centrale. Abbiamo ricevuto oltre 17mila migranti sbarcati dal primo gennaio a oggi. Questi disperati vengono ammassati come se fossero bestiame in ambienti inidonei e inadatti”. Poi prosegue: “Sono convintissimo che il problema non sia l'equazione ‘migranti uguale Covid'. Sarei un disonesto se dicessi una cosa del genere. Complessivamente sul numero dei positivi registrati in Sicilia un terzo è costituito da migranti, la cui positività, come sappiamo, non viene molto spesso scoperta alla prima ricognizione. Il problema è che se io chiedo il rispetto delle norme ai siciliani e ai turisti, come faccio a non chiederlo ai migranti, spesso soggetti fragili perché denutriti”.

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