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Migranti, Meloni: “Non dobbiamo difenderci da bambini che arrivano, ma da trafficanti che li uccidono”

“Non accettiamo lezioni da chi andava a braccetto con le dittature comuniste, da Castro a Maduro. Oggi ci dite che è discutibile dialogare con queste persone, dal governo della Tunisia a quello della Libia: vi voglio ricordare che il Memorandum con Tripoli lo ha fatto un governo del Pd”: lo ha detto la presidente del Consiglio, replicando alla fine della discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue.
A cura di Annalisa Girardi
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"I dati economici ci dicono che la nazione che per anni è stata fanalino di coda dell'Europa oggi è quella cresce di più. Gli altri dati, quelli dei sondaggi, non ci interessano perché contiamo di governare cinque anni e realizzare gli obiettivi nel lungo termine": lo ha detto Giorgia Meloni, replicando agli interventi che sono seguiti al suo intervento alla Camera.

La presidente del Consiglio ha risposto ad alcune accuse che le sono state rivolte per quanto riguarda il rapporto con l'Europa: "Colgo l'importanza delle sfide comuni, purché siano strategiche. L'Ue nasceva per mettere insieme una strategia comune per quanto riguarda le catene di approvvigionamento energetiche e di materie prime. Ma qualcosa non ha funzionato, perché oggi si corre ai ripari. Per anni l'Ue è intervenuta su scelte minime dei cittadini, perdendo di vista le scelte strategiche. Per tanto tempo ci hanno detto di essere contro l'Europa, noi semplicemente citavamo il principio di sussidiarietà che c'è nei trattati, ma che non è stato sempre rispettato. E che dice di lasciar fare a Roma quello che può fare meglio Roma, e di coinvolgere Bruxelles sulle questioni su cui non si può fare da soli".

Invece sul Mes ha negato di non voler discutere ora della ratifica della riforma in quanto avrebbe cambiato idea: "Sul Mes non ho cambiato idea nel merito, ma io stamattina non ho posto un tema di metodo, che non dipende dall'opinione che ciascuno di noi ha. Ho chiesto se questo sia il momento per discutere questa materia, per il Parlamento. Cioè ho chiesto se ha senso procedere a una ratifica senza sapere il contesto, senza sapere cosa si vuole fare sul tema della governance e sulla riforma del Patto di Stabilità. Non è tattica, credo semplicemente che dovremmo conoscere tutto il quadro generale prima di discutere di questo provvedimento", ha detto Meloni.

Invece, sulla questione delle migrazioni e i rapporti con i Paesi di origine, ha detto: "Sulla Tunisia ci accusate di trattare con un dittatore: vi siete resi conto che ci sono andata con la presidente della Commissione europea e il primo ministro olandese? Mi state dicendo che sono così brava che ho convinto le istituzioni Ue a trattare con i dittatori? Attenzione con le parole, noi stiamo solo cambiando approccio con i Paesi africani: non vogliamo dire loro cosa fare e intanto fregare le risorse. Stiamo solo aiutando una nazione a evitare il fallimento. Oggi ci dite che è discutibile dialogare con queste persone: vi voglio ricordare che il Memorandum con la Libia lo ha fatto un governo del Pd". E ancora, rispondendo all'intervento di Laura Boldrini: "Non accettiamo lezioni da chi andava a braccetto con le dittature comuniste, da Castro a Maduro". Sempre in tema migratoria, rispondendo all'intervento di Nicola Fratoianni, che la accusava di volersi difendere da donne e bambini che rischiano la vita in mare: "Dobbiamo difenderci dai trafficanti che li uccidono, che hanno fatto miliardi di euro sulla pelle di quei bambini. Ecco da chi dobbiamo difenderci".

Sul Pnrr Meloni ha detto: "In Europa si è scelto di aprire alle risorse anche per l'acquisto di armi, ma noi abbiamo subito garantito e lo ribadisco anche io che non vogliamo utilizzare i soldi del Pnrr per questo scopo. Vogliamo spendere le risorse per le scelte strategiche di cui stiamo discutendo. Risponderò volentieri sulle modifiche che intendiamo presentare entro il 31 agosto: sono felice del fatto che finalmente vi siate resi conto della centralità del Parlamento, perché vi ricordo che quando è stato presentato il Pnrr questo Parlamento non lo ha nemmeno potuto leggere".

Sull'Ucraina la presidente del Consiglio ha detto: "Credo che il modo più serio, al di là della propaganda, per favorire la pace e costringere le parti al negoziato sia mantenere l'equilibrio tra le stesse. Se noi non avessimo sostenuto la resistenza ucraina per mantenere questo equilibrio non avremmo nemmeno bisogno di un tavolo dei negoziati, perché saremmo davanti a un'invasione. Qualche sera fa a una trasmissione televisiva ho sentito il filosofo di riferimento del Movimento Cinque Stelle, De Masi, dire che è meglio vivere sotto una dittatura che morire. Ed è caduta la maschera, e in un secondo si è fatta strage di secoli di storia in cui tutti i valori della nostra civiltà, in primis libertà e democrazia, sono stati costruiti con il sacrificio di chi era pronto a morire per questi".

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