Migranti, Meloni a Di Maio: “Vuole fermare le partenze? Buongiorno, da anni chiediamo blocco navale”
La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni canzona il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che in un'intervista oggi ha proposto soluzioni per fermare le partenze di migranti dalla Tunisia: "Buongiorno a Di Maio che ora scopre che per fermare l'immigrazione clandestina vanno bloccate le partenze. Poi ci spiegherete come mai non avete mai valutato di attuare il blocco navale che Fratelli d'Italia continua a proporre da anni", ha scritto in un post su Facebook la presidente di Fratelli d'Italia, parlando di uno dei cavalli di battaglia del suo partito, in tema di immigrazione.
Nella foto allegata viene riportata una dichiarazione di Di Maio, preoccupato per l'alto numero di arrivi, soprattutto di barchini fantasma, connesso con i rischi sanitari della pandemia. Chi è sottoposto a quarantena, sottolinea Di Maio, "non può pensare di violare le regole italiane e andarsene in giro liberamente. Vale per chi ha diritto alla protezione internazionale così come per chiunque altro" dice l'ex capo del Movimento Cinque Stelle riferendosi ai casi del Cara di Caltanissetta e di Porto Empedocle. In entrambe le strutture si è infatti verificata una fuga di massa dei migranti, che si trovavano costretti in una condizione di sovraffollamento.
La fase di instabilità politica in Tunisia sta alimentando gli arrivi verso l'Italia "e noi non dobbiamo pensare a come fermare gli sbarchi, ma a come bloccare le partenze – dichiara Di Maio – Questo è il nodo che stiamo affrontando già a livello governativo. Anche perché la Tunisia è un Paese sicuro e chi parte per l'Italia viene rimpatriato. Non sarà regolarizzato nessuno". Bisogna lavorare "subito ad un accordo con le autorità tunisine affinché sequestrino in loco e mettano fuori uso barchini e gommoni utilizzati per le traversate, perché le imbarcazioni che stanno arrivando sono di questo tipo qui, cosiddette fantasma, spesso fuggono ai radar".
La risposta di Salvini
Anche Matteo Salvini ha commentato le parole di Di Maio: "Bravo amico mio, ma a luglio di quest'anno più di 6mila sbarchi, a luglio dell'anno scorso eravamo a mille. Il problema non è distruggere i barconi ma evitare l'ingresso nelle acque territoriali. Il barcone per cui vado a processo è un barcone spagnolo che ha raccolto immigrati in acque libiche e maltesi, ha rifiutato di sbarcare in Spagna e ha voluto venire in Italia. È venuto in Italia e vado a processo io. Di Maio, Lamorgese, non sanno di cosa parlano", ha detto il segretario della Lega a Radio Radio.