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Migranti, Mattarella: “Italia ponte tra Africa ed Europa, primo dovere è salvare vite”

Il presidente della Repubblica ha aperto la prima Conferenza ministeriale Italia-Africa alla Farnesina: “Quello che deve guidare le nostre azioni deve essere sempre anzitutto il principio della tutela della vita e della dignità di ogni essere umano”.
A cura di Claudia Torrisi
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto la prima Conferenza ministeriale Italia-Africa alla Farnesina. Nel suo discorso ha fatto specifico riferimento ai temi dell'immigrazione, e alla necessità di aiutare chi si trova "in condizioni di difficoltà e sofferenza". "L'Italia – ha detto il capo dello Stato – ha sostenuto costantemente l'esigenza di strategie lontane dalla logica semplicistica che vorrebbe rispondere al fenomeno attraverso l'erezione di muri e barriere".

Il "primo dovere" è, secondo Mattarella, quello di "salvare vite umane e di soccorrere chi si trova in condizioni di difficoltà e di sofferenza" e non va dimenticato "neanche per un istante, e l'Italia non l'ha mai fatto" che quello che deve guidare le nostre azioni deve essere sempre "anzitutto il principio della tutela della vita e della dignità di ogni essere umano". Il capo dello Stato ha poi ricordato che il nostro paese è "per condizione geografica, storia e cultura, ponte tra Africa ed Europa". Ed è, ha aggiunto, "un ponte libero da pregiudizi, rispettoso delle peculiarità degli interlocutori e pronto a un confronto pragmatico e aperto".

Tra le "cause comuni" che coinvolgono Italia, Europa e Africa ci sono per il presidente anzitutto quella "della pace e del destino dell’umanità, la necessità di una lotta senza quartiere al terrorismo e a tutti i fondamentalismi, l’urgenza di spegnere i focolai di tensione politica, l’esigenza di sconfiggere piaghe, quali fame, carestie, malattie endemiche e mortalità infantile, la cui esistenza è ingiustificabile alla luce del livello di conoscenze che abbiamo acquisito". Secondo Mattarella,  l’Europa ha "il dovere di concorrere allo sviluppo e alla stabilità dell’Africa" e questo rappresenta "una priorità per l’intera Unione. Il processo iniziato con la Conferenza di La Valletta va portato avanti con determinazione, è solo attraverso un rinnovato impegno in termini politici, economici e finanziari che si potrà contribuire a creare condizioni tali da ridurre stabilmente il flusso migratorio".

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