Migranti, Luigi Di Maio: “Su donne e bambini daremo una lezione d’umanità a tutta l’Ue”
Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, ribadisce la sua linea sulla questione delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye con a bordo 49 migranti che non hanno ancora ricevuto l’autorizzazione a sbarcare in nessun porto europeo. Di Maio ribadisce la sua volontà di accogliere donne e bambini, ma continua a inviare messaggi contro l’Europa e le Ong. “Ci sono dieci persone tra donne e bambini che sono da 14 giorni in mezzo al mare a un miglio dalla costa maltese – afferma a margine di un incontro con i lavoratori della Pernigotti –. L'Ue nasconde la testa sotto la sabbia, Malta finge di non vedere e allora, rispetto a questo disimpegno ignobile, noi diciamo come Italia che siamo disponibili ad accogliere le donne e i bambini”.
Per il vicepresidente del Consiglio nessun bambino “può essere lasciato 14 giorni in mezzo al mare perché l'Ue o Malta non fanno il loro dovere. La politica migratoria di questi mesi ha ridotto gli sbarchi in Italia e non vogliamo tornare indietro, ma quando si parla di donne e bambini l'Italia deve dare una lezione di umanità a tutta l'Europa”. Di Maio se la prende poi con le Ong: “Se mi dicono che non sono disponibili a fare scendere donne e bambini, io dico che le Ong non dispongono della vita delle persone e chiederemo attraverso il ministro Toninelli accertamenti per sapere dove le organizzazioni non governative abbiano prelevato queste persone e se abbiano fatto un vero salvataggio”. Secondo quanto afferma il governo maltese, le due Ong avrebbero soccorso i migranti in un angolo di mare “più vicino all’Italia che a Malta”. Lo stesso governo di La Valletta ha fatto entrare nelle sue acque territoriali le imbarcazioni, ma non ha permesso loro di approdare nei porti del Paese.
Sea Watch: ‘Offerta Di Maio non credibile’
Secondo l’equipaggio della Sea Watch 3 è “impensabile separare le famiglie a bordo” accogliendo solo donne e bambini in Italia. “A bordo ci sono sette minori, tra cui tre bambini che fanno parte di un nucleo familiare”, precisa la portavoce di Sea Watch, Federica Mameli, all’Agi: “Loro non accettano di essere separati e nemmeno noi li separeremmo mai”. Giorgia Linardi, portavoce della Ong, parla al Fatto Quotidiano di un’offerta non credibile e già smentita, peraltro, da Matteo Salvini. “La trattativa sulla redistribuzione – spiega ancora – dovrebbe avvenire dopo lo sbarco, non prima di garantire un porto”.