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Migranti, Lamorgese contro le Ong: “Possibili sanzioni penali”

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, critica il Patto proposto dalla Commissione Ue in tema di asilo e immigrazione e annuncia possibili novità con le modifiche dei decreti sicurezza: “I decreti sicurezza, o immigrazione, dovranno essere esaminati in uno dei prossimi Cdm. Si verificheranno anche gli aspetti delle sanzioni alle Ong, che potrebbero anche diventare sanzioni di carattere penale”.
A cura di Stefano Rizzuti
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La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, torna a parlare della modifica dei decreti sicurezza in audizione al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen. E uno degli aspetti su cui si sofferma è quello delle sanzioni alle Ong: “I decreti sicurezza, o immigrazione, dovranno essere esaminati in uno dei prossimi Cdm. Si verificheranno anche gli aspetti delle sanzioni alle Ong, che potrebbero anche diventare sanzioni di carattere penale. Ma è una strada che intraprenderemo con la modifica dei decreti”.

Lamorgese critica il Patto Ue su migranti

La ministra non risparmia, invece, critiche al Patto proposto dalla Commissione europea in tema di asilo e immigrazione, quello che è stato definito come una revisione del regolamento di Dublino. Sulle procedure di rimpatrio, Lamorgese afferma: “Non so che fino a che punto queste possano essere effettivamente efficaci: perché le ipotesi di dare responsabilità di rimpatrio agli Stati membri diversi da quelli di sbarco mi sembrano difficilmente coniugabili con l'efficienza e la rapidità. Vorrei capire quali sono gli aspetti di ordine pratico e giuridico”.

Sulla nuova proposta, in generale, Lamorgese spiega: “Voglio leggerla con spirito positivo, ma credo che ci sarà da lavorare e da trattare tanto perché quello che avevamo chiesto non lo vediamo ancora completamente. Anche il riconoscimento di uno status particolare di chi viene raccolto in mare introduce una tutela particolare e un principio di redistribuzione di migranti. Le prime impressioni sono di attendismo, voglio vedere quali sono gli aspetti di ordine pratico ma anche giuridico dei rimpatri affidati a paesi diversi da quello di arrivo”. In ogni caso la ministra riconosce “elementi di discontinuità rispetto alle proposte degli anni scorsi, ma non c’è quel netto superamento degli accordi di Dublino e che rimetterebbe sul tavolo le trattative”.

Alan Kurdi: 25 migranti resteranno in Italia

Per quanto riguarda l’Alan Kurdi e i migranti a bordo dell'imbarcazione, Lamorgese annuncia: “Abbiamo richiesto la disponibilità dei vari Paesi europei ad accogliere queste persone. Abbiamo quindi trovato una collocazione per tutti i migranti meno 25 di loro che resteranno in Italia. Se la situazione relativa al meteo peggiorerà nei prossimi giorni, li faremo sbarcare, consapevoli che dopo i 14 giorni di quarantena verranno tutti ricollocati, meno appunto, i 25 che resteranno da noi”. Intanto è stato dato rifugio alla nave nella rada, ma “il porto è chiuso, non abbiamo dato il porto”.

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