Migranti, la Tunisia blocca il rimpatrio di 45 persone: resteranno in Sicilia
Dovevano essere rimpatriati da Palermo a Tunisi i 45 migranti tunisini trasferiti dal centro di accoglienza trapanese di Milo all’aeroporto Falcone Borsellino, dove avrebbero dovuto imbarcarsi. Lì però, già pronti per affrontare il viaggio, sono rimasti per ore ad aspettare, e alla fine sono rimasti in Italia perché non è stato accettato il rimpatrio dalla Tunisia. Una storia simile a quella di una settimana fa, quando 17 persone provenienti sempre dalla Tunisia, ferme a Torino, non sono state rimpatriate per guasti tecnici al motore dell’aereo: a quel punto due di loro erano poi stati trasferiti al Centro di permanenza per il rimpatrio mentre agli altri 15 era stato consegnato il foglio di via, il provvedimento con cui si dispone il rimpatrio. Questa è stata la soluzione anche per alcuni dei tunisini che dovevano essere rimpatriati lunedì da Palermo: a cinque di loro sono stati notificati i fogli di via e dovranno lasciare l’Italia entro sette giorni, mentre gli altri 40 al momento sono stati riportati al centro di accoglienza di Trapani.
Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini andrà in Tunisia "per cambiare la situazione" e accelerare i tempi dei rimpatri degli immigrati: come ha confermato, infatti, la visita sarà il prossimo giovedì, per incontrare il presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi e il ministro dell'Interno Hichem Fourati. La volontà di Salvini, che vuole "capire dalle autorità di quel Paese come possiamo fare per aiutarli a crescere e a dare lavoro e a controllare meglio le loro coste" indirettamente è anche quella di esporgli il piano con cui si vuole aumentare il numero di espulsioni e rimpatri verso il paese di origine, anche perché, come ha spiegato il ministro durante l'intervista a Quarta Repubblica, "Quest'anno sono sbarcati in Italia via mare più di quattromila tunisini". Non è ancora chiaro il perché della negazione del rimpatrio da parte della Tunisia, che invece qualche giorno fa aveva dato il permesso per far tornare in patria circa quaranta immigrati arrivati sulle coste di Lampedusa e poi successivamente portati al centro di accoglienza trapanese.
Decreto Immigrazione e Sicurezza di Salvini
Proprio ieri è stato approvato all'unanimità dal Consiglio dei ministri il decreto Salvini sulla sicurezza e sui migranti. Con questo provvedimento il ministro leghista è riuscito a imporre una stretta sui permessi di soggiorno e sulla cittadinanza agli stranieri, e la possibilità di accedere ai piani di integrazione e inclusione sociale solo per coloro che sono riconosciuti sotto protezione internazionale e per i minori non accompagnati. I permessi per motivi umanitari verranno cancellati e sostituiti con permessi per meriti civili, per cure mediche o al massimo potranno essere concessi nei casi in cui si riconosca lo stato di calamità naturale nel Paese di provenienza. Inoltre verranno raddoppiati i tempi di trattenimento nei Centri di permanenza per il rimpatrio, passando da tre a sei mesi.