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Migranti, la nave Rise above soccorre 95 persone e punta l’Italia: “Condizioni meteo pericolose”

Il salvataggio di migranti effettuato dalla nave umanitaria Rise above, della Ong Mission lifeline, porta a 1075 il totale delle persone che attendono un porto sicuro. Il dibattito tra i Paesi europei continua, ma in mare nelle prossime ore si attende una tempesta.
A cura di Luca Pons
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Un altro salvataggio in mare aumenta ancora il numero di persone che attendono risposte per poter sbarcare al sicuro. La nave Rise above, della Ong umanitaria tedesca Mission lifeline, ha soccorso 95 naufraghi che si trovavano su tre diverse barche in condizioni di pericolo. Tra questi, fa sapere l'equipaggio, ci sono molte donne, bambini e neonati. "Le difficili condizioni meteo non permettono di restare ancora in mare", denuncia Mission lifeline, "serve subito un porto sicuro di sbarco".

Il meteo è temibile per tutte le quattro navi che sono in attesa di un porto al largo della Sicilia, che in totale hanno a bordo 1075 persone migranti: la Geo Barents (di Medici senza frontiere) con 572, la Humanity 1 (di Sos Humanity) con 179 e la Ocean Viking (di Sos Mediterranee) con 234 persone a bordo. Ieri, a Fanpage.it, Sos Mediterranee ha denunciato le irregolarità del governo italiano: "Il loro gioco è far rientrare i salvataggi sotto il cappello dell'immigrazione illegale, ma qui si tratta di conduzione internazionale di soccorso in mare".

Le condizioni meteorologiche peggioreranno nelle prossime ore: si attendono onde alte fino a 6 metri, come segnala anche Mediterranea saving humans. Se l'intensità della tempesta dovesse mettere a rischio l'incolumità delle navi, e quindi delle persone trasportate, gli equipaggi potrebbero essere costretti ad avvicinarsi alla costa italiana, aspettando il permesso di entrare in porto.

Dopo le ore 16 di oggi, la Rise above ha iniziato cambiato la sua rotta con un avvicinamento alla costa siciliana, nella zona di Siracusa. Se le autorità dovessero concedere di attraccare in seguito alle condizioni meteo troppo pericolose, si faranno sbarcare prima i minorenni, le donne e le persone con disabilità o con gravi problemi di salute.

In queste ore è proseguito il dibattito tra i Paesi dell'Unione europea. Ieri la Commissione ha sottolineato che i salvataggi in mare sono "un obbligo morale e legale", ricordando però che la Commissione stessa "non è responsabile del coordinamento". Il ministro dell'Interno italiano Piantedosi ha incontrato gli rappresentanti del gruppo Med5 (Cirpo, Grecia, Malta e Spagna) e ha fatto sapere che è emersa la necessità di un "cambio di strategia", per rafforzare "i canali di ingresso regolari nella Ue anche attraverso l'intensificazione delle relazioni con i Paesi di origine e di transito dei migranti".

Intanto, però, le navi restano al largo e senza un porto dove attraccare. La Germania e la Norvegia hanno detto di non avere responsabilità sulle persone trasportate dalle navi che portano la loro bandiera. La Francia ha fatto sapere di essere pronta ad accogliere una parte dei migranti presenti sulla Ocean Viking, "se l'imbarcazione verrà accolta dall'Italia", e il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, ha detto di non avere "alcun dubbio" che l'Italia "rispetterà il diritto internazionale".

Anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, è intervenuto dicendo che "l'Italia non si tira indietro quando si tratta di salvare vite umane, ma le regole vanno rispettate, dobbiamo sapere chi c'è a bordo". Il Viminale, intanto, valuta la possibilità di far richiedere l'asilo ai migranti già mentre sono a bordo delle navi: in questo modo, la responsabilità ricadrebbe sullo Stato di bandiera della nave in questione. La legge lo permette, ma "la prassi prevede che l'identificazione sia effettuata al momento dello sbarco dalle autorità competenti", ricorda Sos Mediterranee.

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