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Migranti, la nave Geo Barents sbarca a Taranto dopo un solo salvataggio su indicazione dell’Italia

Geo Barents di Medici senza frontiere è la prima nave a sbarcare in Italia dopo aver effettuato un salvataggio di migranti con il decreto Ong in vigore. La nave umanitaria, però, non avrebbe violato alcuna norma. Sono 85 le persone a bordo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La nave Geo Barents nel porto di Salerno, 11 dicembre
La nave Geo Barents nel porto di Salerno, 11 dicembre
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La nave Geo Barents è arrivata a Taranto, con 85 migranti a bordo. Tra loro ci sono anche nove minori non accompagnati. Si tratta di uno sbarco particolarmente significativo, poiché la nave umanitaria di Medici senza frontiere è la prima ad aver effettuato un salvataggio – uno solo, ma per puro caso – prima di rientrare in porto e far scendere i migranti. È una delle nuove regole previste dal decreto Ong, fortemente criticato dalle organizzazioni e non solo. Il codice di condotta prevede, nel caso di violazione di una di queste norme, multe fino a 50mila euro, il sequestro o la confisca della nave. "Escludiamo il sequestro della Geo Barents, non c'è un motivo valido – ha chiarito subito Juan Matias Gil, capo missione di Msf – Noi stiamo spendendo più soldi in legali che nella ricerca e soccorso. È un paradosso, è ridicolo". E ha ribadito: "I soccorsi sono stati chiesti e coordinati dalle autorità italiane. Quindi, non c'è motivo per il sequestro e per qualsiasi tipo di sanzione".

"Le condizioni dei migranti sono buone, non ci sono grandi emergenze mediche. Abbiamo fornito loro le informazioni su quali sono i loro diritti – ha continuato Gil – Da 4-5 anni raccogliamo i racconti di storie di chi ci dice di aver visto persone uccise dai trafficanti in Libia solo perché non erano in grado di pagare il viaggio. In ogni missione che facciamo ci sono questi racconti. Lì ci sono violenze organizzate".

Nel frattempo a Taranto sono cominciate le operazioni di sbarco. Tra le condizioni del nuovo decreto c'è quella di "avviare tempestivamente iniziative volte a informare le persone prese a bordo della possibilità di richiedere la protezione internazionale e, in caso di interesse, a raccogliere i dati rilevanti da mettere a disposizione delle autorità". Su questo ha puntualizzato ancora il capomissione di Msf: "Non è stata firmata alcuna richiesta di asilo politico, perché sulla barca non si compila alcuna richiesta. I profughi sono stati informati su quali sono i loro diritti e loro dopo decidono se farlo e se presentare una richiesta alla Questura, poi si vedrà l'esito".

Per il resto la Geo Barents sembra aver rispettato le stringenti regole imposte dal governo italiano: la nave umanitaria ha compiuto un primo salvataggio su richiesta del Coordinamento del soccorso marittimo, recuperando 41 persone. Poi ne ha fatte salire altre 44 in un successivo trasbordo da una nave mercantile, sempre su richiesta delle autorità italiane. Questo è ciò che la nave può fare secondo le nuove regole. I trasbordi sono addirittura vietati, ma si è trattato di una richiesta italiana. Poi però la nave si sarebbe diretta verso un'ulteriore meta di soccorso dopo la segnalazione da parte di Alarm Phone di un natante in pericolo, ma non avrebbe trovato nulla. Così ha fatto rotta verso Taranto, evitando – probabilmente – multe e sanzioni. Almeno per ora.

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