Migranti, la ministra francese contro Meloni: “Metodi inaccettabili, conseguenze per l’Italia”
Alta tensione tra Italia e Francia sulla questione migranti. A soffiare sul fuoco ci ha pensato la ministra degli esteri di Parigi Catherine Colonna, la quale, in una intervista rilasciata giovedì pomeriggio al quotidiano Le Parisien – che l'ha pubblicata solo sabato sera sul proprio sito – si scaglia senza mezzi termini contro il governo Meloni.
"Questa è una fortissima delusione, l'Italia non rispetta né il diritto internazionale, né il diritto marittimo", ha detto Colonna, aggiungendo che "il comunicato in cui Giorgia Meloni afferma, parlando a nome nostro, che spetta alla Francia accogliere i migranti è in totale contraddizione con quello che ci eravamo detti. Questi metodi sono inaccettabili".
Il riferimento è all'attracco della nave Ocean Viking della Ong Sos Méditerranée (con 230 persone a bordo) nel porto di Tolone dopo il rifiuto italiano.
Per la ministra francese la decisione dell'Italia di non accogliere i migranti è "scioccante", aggiungendo che "i meccanismi europei di aiuto e di ripartizione dello sforzo di solidarietà", criticati dal governo di Roma, "funzionano". Questo atteggiamento, precisa, avrà delle conseguenze per il nostro Paese.
"Se l'Italia insiste con questo atteggiamento ci saranno conseguenze. Da parte nostra, abbiamo sospeso il dispositivo di ricollocamento dei migranti provenienti dall'Italia e rafforzato i controlli alle frontiere franco-italiane. Bisogna richiamare Roma al suo dovere di umanità. Sperando che comprenda il messaggio", ha concluso Colonna.
L'intervista alla Ministra è stata pubblicata online poche ore dopo che è stata resa nota la lettera congiunta scritta da Italia, Grecia, Malta e Cipro nella quale si lamenta il "peso gravoso" portato da questi Paesi nell'accogliere i migranti.
A questo punto si sta muovendo anche l'Unione europea per l'organizzazione di un vertice ad hoc sul dossier migranti dopo lo scontro tra Italia e Francia. A Bruxelles si sta facendo largo l'idea di riunire i ministri dell'Interno Ue e non solo i tecnici, incontro che potrebbe tenersi già negli ultimi giorni di novembre, ma notizie più certe arriveranno solo all'inizio della prossima settimana.