Migranti, la linea di Conte: “Meloni inadeguata, ma non possiamo accoglierli tutti come dice il Pd”
Giuseppe Conte ha tracciato la linea del Movimento 5 stelle sulla gestione delle persone migranti che attraversano il Mediterraneo e sbarcano in Italia: si tratta, ha detto a Cinque minuti e poco dopo a Porta a porta, di una "terza via" che prende sì le distanze dagli interventi del governo Meloni, ma anche dalle proposte del Partito democratico.
D'altra parte il rapporto con il Pd non è di alleanza, ma di vicinanza su "battaglie chiare e trasparenti", ha detto Conte. "Se ci sono punti di dissenso col Pd io lo voglio dire. Per esempio, noi siamo per una terza via sull'immigrazione: il Pd è per l'accoglienza indiscriminata? Secondo noi non è possibile, come non è possibile il blocco navale" proposto da Giorgia Meloni in campagna elettorale ma poi ritrattato e riproposto in forma decisamente diversa.
Contro Meloni: "Prende in giro gli italiani, serve integrazione e più soccorso in mare"
Il blocco navale, ha proseguito l'ex presidente del Consiglio, "non è realizzabile ed è una presa in giro". È parte di un "ennesimo bluff della Meloni: in campagna elettorale aveva promesso un blocco navale, l'accordo con la Tunisia ha portato solo un maggior numero di migranti, a Cutro non era informata nemmeno sui dettagli della tragedia e voleva inseguire i migranti lungo tutto il globo terraqueo". Si tratta, per il leader M5s, di una strategia che costruisce "un'illusione comunicativa che dopo 24 ore sparisce: sul tavolo rimane il vuoto, e soprattutto rimane un presidente del Consiglio che si sta dimostrando maldestro e inadeguato".
Conte ha anche ribadito che sarebbe favorevole a rinforzare le operazioni di soccorso in mare: "Il primo che si è rifiutato di rafforzare le operazioni in mare durante il Conte I è stato Salvini", ha ricordato. Quella dei salvataggi in mare "è una legge prevalente e giustissima. Mandare le nostre navi significa fare le operazioni che adesso fanno le Ong". In più, si è detto "a favore dell'integrazione. L'accoglienza senza l'integrazione a che cosa serve?".
Il governo Meloni ora vuole puntare sui rimpatri, con un rafforzamento dei Cpr. Conte ha obiettato: "Un migrante trattenuto nei centri di permanenza costa 50 euro al giorno. Agli italiani cosa viene offerto? 240mila famiglie rimarranno senza reddito di cittadinanza, il 75% rimarranno senza offerte di lavoro".
"Un migrante costa 50 euro al giorno e noi diamo un euro al giorno con la social card alle famiglie. Questo è il sovranismo d'accatto di questa destra". Poi Conte ha chiarito: "Non sto dicendo che i migranti dobbiamo trattarli male e farli morire di fame, hanno una dignità e vanno trattati da esseri umani. Però attenzione, le famiglie con un euro al giorno significa affamarle o no?".
Contro Schlein: "Non possiamo offrire accoglienza a tutti, limitiamo gli ingressi"
Le differenze con il Pd ci sono e il leader M5s ha voluto sottolinearle: "Non possiamo neanche dire oggi agli italiani, a noi stessi e agli europei che noi possiamo offrire accoglienza a tutti i migranti. E se non siamo in grado di offrire loro accoglienza adeguata, anche loro si ritrovano a vivere in condizioni non dignitose. E quelli che rimangono se sono in numero insostenibile non riusciranno mai a integrarsi perché il problema della migrazione è collegato all'integrazione".
Per questo, serve una stretta sugli ingressi: "Il concetto di sovranità appartiene a tutti, non è appaltato alla destra: tutti gli Stati hanno diritto a stabilire regole di ingresso, permanenza e transito. Quello che mi distingue da queste forze di destra, e su cui ho avuto non pochi contasti anche con Salvini all'epoca del Conte I, è che si faccia propaganda e si crei illusione".