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Migranti, la Geo Barents diretta a Messina: a bordo 186 sopravvissuti e 10 cadaveri

Alla Geo Barents, nave umanitaria di Medici senza frontiere, è stato assegnato il porto di Messina. A bordo ci sono 186 migranti. Ci sono anche 10 cadaveri che sono stati recuperati dal fondo di una barca.
A cura di Annalisa Girardi
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La nave umanitaria Geo Barents di Medici senza frontiere è diretta verso il porto di Messina. A bordo ci sono 186 migranti. Ci sono anche 10 cadaveri che sono stati recuperati dal fondo di una barca: sarebbero morti a causa delle esalazioni da idrocarburi. Tra i sopravvissuti ci sono 152 uomini, 34 donne e ben 61 minori. La più piccola ha solo 10 mesi.

I migranti sono stati recuperati dalla nave umanitaria dopo 13 ore passate a chiedere soccorso, senza essere però ascoltati dalle autorità marittime dei Paesi mediterranei. L'equipaggio della Geo Barents ha raccontato che molti di loro presentano segnali di traumi e stress acuto. Sono terrorizzati dall'esperienza vissuta, a cui è stato messo un punto ieri finalmente quando è stato assegnato il porto di Messina. Alcuni di loro hanno dovuto riconoscere il cadavere di un parente o di un amico, morto alcune ore prima e rimasto sul fondo della barca. "Fatemi vedere i loro corpi. Sono miei fratelli, veniamo dallo stesso luogo, siamo partiti insieme dalla Libia. Devo dire alle loro famiglie che sono morti. Per favore, lasciatemeli vedere", ha chiesto un uomo.

Si tratta di persone provenienti da diversi Paesi, tra cui Guinea, Nigeria, Costa d'Avorio, Somalia e Siria. Sono tutti partiti dalla Libia. Un Paese in cui sono ben note le violazioni dei diritti umani che subiscono i migranti.

"Dopo aver soccorso le 99 persone, abbiamo visto che c’erano dieci corpi senza vita sul fondo dell’imbarcazione. Ci sono volute almeno due ore per recuperare i corpi e portarli a bordo della Geo Barents, per poter offrire loro una degna sepoltura una volta sbarcati. Siamo sconvolti e indignati allo stesso tempo. Si tratta dell’ennesima tragedia in mare che si sarebbe potuta evitare", aveva commentato Fulvia Conte, vice responsabile delle attività di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere.

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