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Migranti, in un video le urla dei bambini in mare dopo il naufragio a Lampedusa

Un video della Guardia Costiera mostra le immagini del salvataggio dei 149 migranti, dopo la tragedia di sabato pomeriggio, a un miglio da Lampedusa: si sentono le urla disperate dei bambini, e le richieste di aiuto di uomini e donne finiti in mare, mentre lottano tra la vita e la morte. Proseguono le ricerche dei 15 dispersi, nonostante le condizioni meteo in peggioramento.
A cura di Annalisa Cangemi
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In un video diffuso dalla Guardia Costiera si vedono i momenti concitati del salvataggio a Lampedusa dei 149 migranti, che si trovavano sabato pomeriggio su un barcone, che poi si è ribaltato a causa del maltempo e delle onde alte anche quattro metri.

Si sentono le urla disperate dei bambini, e le richieste di aiuto di uomini e donne finiti in mare, ad un miglio circa dall'isola dei Conigli. Uomini e donne che stavano lottando tra la vita e la morte. Tra le persone salvate ci sono anche 13 donne, due fratellini che hanno perso entrambi i genitori, e un bambino ipovedente, che non ha nemmeno un anno di vita.

La Guardia Costiera ha diffuso le immagini dei momenti successivi al naufragio e dei tentativi disperati dei militari di portare in salvo tutti: cominciando proprio dai più piccoli. E ad ogni migrate issato sulla motovedetta, gli stessi militari tiravano un sospiro di sollievo. Scene che hanno immortalato anche il lavoro eccezionale degli uomini della Guardia costiera che hanno riportato a terra i 149 naufraghi. I dispersi dovrebbero essere una quindicina. Cinque cadaveri di donne sono stati recuperati ieri: i corpi di 3 donne sono stati rinvenuti in mare e altri due cadaveri – sempre due donne – sono stati ritrovati a terra dalla Guardia di Finanza.

Le ricerche proseguono oggi solo con mezzi aerei della Guardia Costiera e di Frontex, a causa del mare mosso e delle forti raffiche di vento. Le condizioni meteo-marine nell'area, sottolinea il comando generale della GC, sono in continuo peggioramento.

"Anche se ti circonda la sofferenza, senti che non potresti essere in nessun altro luogo. Essere lì mi salva dal precipitare nell'indifferenza, nell'odio, nell'egoismo. Voi come vi salvate? #salviamoci", ha scritto su Twitter il parroco di Lampedusa, don Carmelo La Magra, in riferimento proprio alla tragedia di sabato.

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