Migranti, in mare ci sono 116 persone in attesa di un porto. Ancora un naufragio in Libia: 60 morti
La nave umanitaria Ocean Viking da diversi giorni si trova nel Mediterraneo con 116 migranti a bordo, soccorsi a largo della Libia. E chiede un porto sicuro di sbarco. "Ocean Viking è in attesa che le autorità assegnino un porto sicuro per lo sbarco dei 116 naufraghi a seguito di quattro richieste in quattro giorni. Il meteo nel Mediterraneo centrale sta peggiorando e continuerà nei giorni a venire, influenzando lo stato di salute di molti naufraghi", ha scritto su Twitter l'Ong Sos Mediterranee.
Il vertice dei Paesi europei del Mediterraneo
Intanto questo fine settimana i Paesi europei del Mediterraneo si sono riuniti per due giorni ad Atene per discutere del nuovo Patto europeo sulle migrazioni e asilo. Hanno partecipato Italia, Grecia, Spagna, Cipro e Malta. Si è parlato dei meccanismi di ripartizione dei migranti nei diversi Paesi Ue e la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha comunicati: "Nel negoziato sul Patto europeo permane uno squilibrio tra le misure di responsabilità e quelle sulla solidarietà. Il nostro obiettivo principale rimane quello di riequilibrare questi due aspetti fondamentali del Patto. Uno dei temi prioritari è quello di prevedere meccanismi operativi di solidarietà in grado di partire già nei prossimi mesi, sulla base delle Intese definite a Malta nel settembre 2019".
Nei testi redatti tra questi Paesi si legge: "Dobbiamo garantire una solidarietà europea effettiva rispetto a tutti i migranti e richiedenti l'asilo, indipendentemente dal modo in cui hanno raggiunto il territorio dell'Ue, tenendo conto della necessità di stabilire un meccanismo di ricollocazione automatico e obbligatorio". Non solo: si ribadisce anche quanto sia fondamentale incentivare la cooperazione con i Paesi di origine e di transito per "evitare i movimenti primari e secondari, il traffico di migranti e le perdite di vite".
L'ennesimo naufragio a largo della Libia: 60 morti
Intanto però, la scorsa settimana, si è consumato l'ennesimo naufragio che sarebbe costato la vita a decine e decine di persone. A darne la notizia è Alarm Phone, che parla di 60 persone disperse e, probabilmente, decedute. Altre 45 sono state fortunatamente soccorse e hanno raccontato che ci sarebbero state più vittime che sopravvissuti. L'imbarcazione su cui viaggiavano i migranti era andata a fuoco nella notte del 18 marzo: le persone a bordo avevano chiamato Alarm Phone in richiesta di aiuto. Gli attivisti avevano subito avvertito le autorità che però non sono intervenute, abbandonando le persone in mare. "I superstiti sono stati arrestati e le autorità libiche hanno dichiarato cinque morti: un'altra bugia per coprire i loro crimini e nascondere le 60 morti. Stiamo raccogliendo le testimonianze per ricostruire gli eventi, per mostrare la violenza che l'Europa prova a nascondere forzando i sopravvissuti al silenzio, negando le morti e criminalizzando i soccorritori", denuncia Alarm Phone.