Migranti, Senato approva il decreto Cutro che limita la protezione speciale: il testo va alla Camera
Dopo giorni di scontro, il Senato ha approvato la conversione in legge del decreto-legge Cutro, così chiamato perché è stato varato dal governo nella riunione del Consiglio dei ministri che si è tenuta a Cutro, luogo della strage di migranti avvenuta il 26 febbraio. L'Aula si è espressa con i 92 voti favorevoli della maggioranza e i 64 contrari. Il testo sarà consegnato ora alla Camera, per ricevere l'ultima approvazione e diventare definitivamente una legge. La scadenza è fissata al 9 maggio. È probabile che alla Camera non ci saranno nuove modifiche del decreto.
Una delle norme più discusse contenute nel decreto è quella sulla protezione speciale, il permesso di soggiorno della durata di due anni che spetta alle persone che richiedono asilo, non hanno le caratteristiche per avere lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria. Il decreto restringe moltissimo la possibilità di accedere alla protezione speciale, con un emendamento approvato ieri in mezzo alle polemiche e anche alla confusione interna alla maggioranza. L'obiettivo del governo è arrivare ad abolire interamente la protezione speciale, come Giorgia Meloni ha già dichiarato in passato.
Tra gli altri provvedimenti, anche delle misure per smaltire le procedure di ricorso contro il diniego delle richieste di protezione internazionale. La procedura accelerata prevista per chi fa richiesta di protezione solo dopo essere stato fermato per aver tentato di attraversare la frontiera, si potrà applicare a tutti coloro che vengono da un Paese di origine "designato" come "sicuro". Se l'accoglienza sarà negata, si potrà fare appello solo ci sono nuovi elementi o nuove prove.
In più, con un emendamento il Senato ha approvato anche un emendamento che estende il tempo massimo che si può passare nei centri per il rimpatrio o Cpr: da 120 giorni di detenzione (90 giorni prorogabili per altri 30), passano a 135 in tutto (90+45). Scopo del governo, soprattutto della Lega, è anche espandere i centri per il rimpatrio, arrivando a individuarne uno in ogni Regione, ma questa misura non è inclusa nel decreto. In più, nel testo viene confermato il nuovo reato che punisce gli scafisti con il carcere fino a 30 anni se, nel corso della traversata del Mediterraneo, ci sono delle vittime. Sono stati respinti gli emendamenti dell'opposizione che chiedevano di modificare o sopprimere il reato.
Il centrodestra ha salutato il voto come un successo: "Abbiamo approvato uno strumento fondamentale contro gli scafisti e l'immigrazione illegale. Abbiamo registrato piena e assoluta coesione e visione comune di tutto il centrodestra, che oggi è più forte", ha dichiarato il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni. "Poi la parte sulla protezione speciale, come è noto, è una battaglia della Lega. Torniamo a una stretta importante: di fatto torna la logica dei decreti Salvini".
Le opposizioni: "Decreto irresponsabile e disumano"
Il senatore Andrea Giorgis, del Partito democratico, durante le dichiarazioni di voto ha affermato: "Ci saremmo aspettati un decreto per scongiurare tragedie come quella accaduta a Cutro. Non abbiamo trovato nulla di tutto questo, nulla per garantire il soccorso, per rimuovere le cause dell'immigrazione e nemmeno niente di adeguato sulla carenza di lavoratori che investe il nostro Paese". Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato, ha scritto in una nota: "Questo governo e questa maggioranza sanno solo evocare la paura e fare paura", ma "l'unico effetto sarà creare più irregolari" grazie a un decreto "irresponsabile e disumano".
"Più che pronta a noi la premier sembra disorientata e affannata, inerte su molti dossier", ha attaccato Alessandra Maiorino, vice capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato. "Avete raccontato che la protezione speciale esisteva solo in Italia, alimentando paure e odio razziale. L'unico risultato che otterrete sarà quello di avere diecimila irregolari in più, che avranno solo due opzioni: continuare a lavorare ma in nero oppure finire nelle mani della criminalità". Il decreto è quindi "dannoso e utile solo alla vostra propaganda, e non dovete arrabbiarvi se qualcuno lo definisce razzista, perché sono le vostre parole e le vostre azioni a definirlo così".
"Il solo scopo di questo decreto è creare un clima isterico, ai soli fini di propaganda", ha detto il capogruppo di Avs, Peppe De Cristofaro. Per quanto riguarda alla stretta sulla protezione speciale, "i Comuni sono contrari perché non solo è una misura inutile, ma anche dannosa perché aumenterà il numero degli irregolari".
Il gruppo di Azione e Italia viva ha dato un voto "fermamente contrario al decreto, nato debole e completamente inadeguato al suo obiettivo", come dichiarato dal senatore Ivan Scalfarotto. "Il governo ha deciso di fare un decreto sui flussi, che con Cutro non c'entra niente. È un decreto che la Lega ha voluto per tentare di riportare in vita i decreti Salvini", ha aggiunto.