Migranti, il Ruanda accoglie i profughi che noi non sappiamo gestire
Nel mese di novembre un gruppo di 120 rifugiati provenienti dalla Libia sarà accolto in Ruanda. Lo comunica il quotidiano ruandese "New Times": il giornale specifica che si tratta del terzo gruppo di migranti che verrà trasferito nel Paese in seguito all'accordo siglato lo scorso settembre fra il governo di Kigali, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e l'Unione africana. Secondo il patto siglato, circa 500 rifugiati provenienti dalla Libia saranno evacuti in Ruanda. Si tratta specialmente di bambini e giovani particolarmente vulnerabili.
L'Unhcr, in seguito all'arrivo in Ruanda dei migranti evacuati, continuerà a lavorare per trovare una sistemazione per queste persone. I voli per il trasferimento dei rifugiati sono organizzati in collaborazione fra le autorità di Kigali e quelle di Tripoli. Anche l'Unione Africana fornisce assisenza, supporto politico e strategico, formazione, coordinamento e un aiuto concreto nel mobilitare le risorse. L'Unhcr si occupa per lo più di garantire i servizi di protezione e assistenza umanitaria necessaria, come cibo, acqua, alloggi, istruzione e cure mediche.
In base all'accordo, nelle scorse settimane un totale di 189 rifugiati africani provenienti dalla Libia sono arrivati in Ruanda. L'Unhcr Ruanda ha scritto su Twitter, pubblcando le foto dell'arrivo dei migranti all'aereoporto di Kigali: "Un ringraziamento di cuore alla generosità del governo e al popolo ruandese: 186 rifugiati e richiedenti asilo sono stati evacuati dalla Libia e sono ora al sicuro nel Centro di transito di Gashora, mentre si cerca una soluzione".
La prima evacuazione era invece stata effettuata a fine settembre. L'Unhcr aveva scritto sul proprio sito: "Un gruppo di 66 rifugiati vulnerabili è stato evacuato dalla Libia in Ruanda tramite un volo charter UNHCR. Sono i primi a beneficiare del Meccanismo di transito di emergenza, concordato e istituito di recente dal Governo del Ruanda, dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e dall’Unione Africana. Un team di nove professionisti del settore sanitario, comprendente uno psicologo, collaborerà con consulenti specializzati nel lavoro con bambini e sopravvissuti a violenza sessuale per assicurare cure sanitarie e assistere gli evacuati sopravvissuti a torture, violenza sessuale e violazioni di diritti umani nel corso della permanenza in Libia. A tutti i componenti del gruppo è stato concesso lo status di richiedente asilo, in attesa che l’UNHCR esamini le loro domande. Hanno tutti gli stessi diritti degli altri rifugiati presenti in Ruanda, compresi quello di accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria, di libertà di circolazione e di lavorare. Tutti gli evacuati saranno invitati a frequentare corsi di lingua e di formazione professionale affinché possano integrarsi nelle comunità locali durante il soggiorno in Ruanda. Successivamente, per i rifugiati si perseguiranno altre soluzioni, fra cui, per alcuni, il reinsediamento. Altre soluzioni prevedono il ritorno volontario in Paesi nei quali in precedenza era stato concesso loro l’asilo, il rimpatrio se volontario e in condizioni sicure, o l’integrazione nelle comunità di accoglienza ruandesi. A coloro ai quali non sarà ritenuto necessario concedere la protezione internazionale sarà garantita assistenza per fare ritorno nel proprio Paese di origine o sarà data la possibilità di regolarizzare il proprio status giuridico in Ruanda".