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Migranti, il presidente della Tunisia Saied rifiuta i fondi Ue: “Non accettiamo l’elemosina”

Il presidente tunisino Saied ha diffuso un comunicato durissimo contro l’Unione europea, rifiutando i fondi inviati rapidamente dalla Commissione su pressione del governo italiano: “Non accettiamo l’elemosina”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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C'è un nuovo colpo di scena nei rapporti tra l'Unione europea e la Tunisia. Il presidente Saied ha diffuso, ieri sera, un comunicato durissimo contro l'Ue, accusandola di fare l'elemosina al suo Paese e rifiutando i fondi inviati in fretta e furia da Bruxelles su forte pressione del governo italiano. Dopo il picco di sbarchi a Lampedusa, Meloni ha chiesto e ottenuto una velocizzazione dell'applicazione del memorandum firmato in estate. Già nei giorni scorsi Saied aveva mandato un avviso chiaro all'Europa, ma ora sembra pronto al muro contro muro. Una pessima notizia per il governo Meloni, che contava di frenare in questo modo l'ondata migratoria verso l'Italia.

"La Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta la carità né l'elemosina – ha scritto Saied nel comunicato – Il nostro Paese e la nostra gente non vogliono pietà, ma esigono rispetto". La Tunisia "respinge quanto annunciato nei giorni scorsi dall'Ue, non per l'importo in questione, perché tutta la ricchezza del mondo non vale un grammo della nostra sovranità, ma perché la proposta contraddice il memorandum d'intesa firmato a Tunisi nello spirito che ha prevalso alla conferenza di Roma dello scorso luglio". E ha aggiunto: "La Tunisia, come molti altri Paesi, ha sofferto a causa dell'attuale sistema globale e non vuole esserne nuovamente vittima, così come non lo vogliono i paesi da cui provengono queste ondate migratorie. Sono vittime di un sistema globale in cui mancano giustizia e rispetto per la dignità umana".

Nell'accordo erano previsti circa 105 milioni di euro per combattere l'immigrazione irregolare. Di questi, 42 milioni sono stati "assegnati rapidamente" alla Tunisia in questi giorni. La Commissione Ue vuole che gli aiuti siano in parte utilizzati per riabilitare le imbarcazioni utilizzate dalla Guardia costiera tunisina e per cooperare con le organizzazioni internazionali sia per la "protezione dei migranti" che per le operazioni di rimpatrio. Insomma, più o meno ciò che succede in Libia da anni. Ma nel memorandum c'è anche un aiuto al bilancio statale della Tunisia, pari a 150 milioni di euro per il 2023.

Non si fermano gli sbarchi di migranti a Lampedusa

A Lampedusa, intanto, continuano gli sbarchi di migranti proveniente dal Nordafrica (e soprattutto dalla Tunisia). Questa mattina sono 196 le persone presenti all'hotspot dell'isola, dove ieri sono arrivati altri 128 migranti. In serata sono state trasferite 91 persone. Durante la notte, invece, sono stati trovati in quaranta, sugli scogli di Cala Galera a Lampedusa. Hanno raccontato agli agenti della guardia di finanza di essere partiti da Zuara, in Libia, per quattromila dollari a testa.

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