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Migranti, il Papa contro i politici: “Chi fomenta la paura provoca violenza e xenofobia”

Papa Francesco lancia una dura critica contro i politici che “fomentano la paura nei confronti dei migranti seminando violenza, discriminazione razziale e xenofobia”. E bacchetta l’Ue e l’Italia che “respingono profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze”.
A cura di Stefano Rizzuti
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In occasione della Giornata mondiale della pace il messaggio di Papa Francesco è rivolto ai migranti e alla politica che specula su di loro. “Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano”. Papa Bergoglio sembra rivolgersi ai politici italiani parlando dei “paesi di destinazione” nei quali si “è largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l'onere dell'accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio”.

Il Pontefice si appella ai governanti a cui chiede di praticare “la virtù della prudenza”: “Sapranno accogliere, promuovere, proteggere e integrare, stabilendo misure pratiche, nei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso”. Chi è a capo di uno stato, secondo Bergoglio, ha una “precisa responsabilità verso le proprie comunità, delle quali devono assicurare i giusti diritti e lo sviluppo armonico, per non essere come il costruttore stolto che fece male i calcoli e non riuscì a completare la torre che aveva cominciato a edificare”.

Un altro chiaro messaggio lanciato dal Papa è una condanna alle politiche dell’Ue e dell’Italia. Il Pontefice chiede di “non respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze”, con un chiaro riferimento – seppure non esplicito – alla Libia. Papa Francesco suggerisce quindi di “bilanciare la preoccupazione per la sicurezza nazionale con la tutela dei diritti umani fondamentali”. Il Papa ricorda ancora il “dovere di riconoscere e tutelare l’inviolabile dignità di coloro che fuggono da un pericolo reale in cerca di asilo e sicurezza, di impedire il loro sfruttamento. Penso in particolare – scrive ancora il Papa – alle donne e ai bambini che si trovano in situazioni in cui sono più esposti ai rischi e agli abusi che arrivano fino a renderli schiavi. Dio non discrimina: ‘Il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l'orfano e la vedova’”.

Secondo Bergoglio è necessario “offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime di tratta una possibilità di trovare quella pace che stanno cercando, richiede una strategia che combini quattro azioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. Inoltre, Papa Francesco chiede alla comunità internazionale di creare le condizioni affinché “i paesi meno ricchi possano accogliere un numero maggiore di rifugiati”.

“Tutti gli elementi di cui dispone la comunità internazionale – conclude il Pontefice – indicano che le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le considerano una minaccia. Io, invece, vi invito a guardarle con uno sguardo carico di fiducia, come opportunità per costruire un futuro di pace”.

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