Migranti, i due indagati della Nave Diciotti sono in stato di fermo. Salvini: “Buona notizia”
La Procura di Trapani ha emesso un decreto di fermo a carico dei due migranti, sbarcati due giorni fa dalla nave Diciotti. Si tratta di Bichara Tijani Ibrahim Mirghani e Ibrahim Amid, finora indagati a piede libero per violenza privata. Le indagini hanno accertato il loro ruolo nell'aggressione subita dall'equipaggio della nave Vos Thalassa che li aveva soccorsi, e li stava per riconsegnare alla Guardia costiera libica. I magistrati hanno deciso di modificare le accuse contestando i reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e concorso in favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il fermo è motivato dal pericolo che i due possano tentare la fuga.
Soccorsi dal rimorchiatore olandese nel mare libico insieme ad altri 65 migranti con cui viaggiavano verso la Sicilia, i due, un sudanese e un ghanese, avrebbero aggredito alcuni membri dell'equipaggio temendo di essere riportati indietro. L'episodio, denunciato dalla Vos Thalassa, ha determinato l'intervento della Guardia Costiera italiana, che ha preso a bordo tutti i profughi salvati dal cargo, battente bandiera italiana. Il ministro degli Interni Matteo Salvini aveva chiesto un intervento della magistratura e l'arresto dei responsabili dell'aggressione. La Diciotti, con a bordo i migranti, per ore è rimasta ormeggiata al porto di Trapani in attesa dell'autorizzazione all'attracco. Poi l'intervento del Capo dello Stato Sergio Matterella, che ha telefonato al premier Conte, ha sbloccato la situazione. Non appena la nave è giunta in porto i due accusati dell'aggressione sono stati identificati e iscritti nel registro degli indagati per violenza privata. La Procura però ha proseguito gli accertamenti a loro carico anche sentendo i testimoni della vicenda.
La ricostruzione dei fatti
I due avrebbero minacciato e aggredito il marinaio di guardia Pantaleo Lucivero, il primo ufficiale Cristian Paluccio e il comandante della Vos Thalassa Corneliu Dobresc. Secondo i magistrati, che in un primo momento hanno proceduto senza disporre alcun provvedimento cautelare, i due avrebbero tentato di costringere il comandante Dobrescu a compiere un atto contrario ai propri doveri.
Il rimorchiatore Vos Thalassa aveva soccorso in area Sar Libica i due profughi che viaggiavano verso la Sicilia insieme ad altri 65 e dalla Guardia Costiera Libica e aveva avuto indicazioni di dirigersi verso le coste libiche per trasbordarli su una motovodetta. Terrorizzati, i due fermati, insieme ad altri profughi ancora non identificati, avrebbero accerchiato, spintonato e minacciato ripetutamente di morte (mimando il gesto di tagliargli la gola e di gettarlo in mare) il marinaio Lucivero. E lo stesso avrebbero fatto con il primo ufficiale. L'aggressione avrebbe costretto il comandante della Vos Thalassa a invertire la rotta, fare ritorno al punto di soccorso e richiedere con urgenza l'intervento delle autorità italiane per evitare l'incontro con motovedette libiche e scongiurare una situazione di grave pericolo. Il rimorchiatore ha così fatto rotta verso Nord per ricevere i soccorsi della nave militare Diciotti. Per la Procura inoltre i due africani sarebbero stati anche gli scafisti dell'imbarcazione su cui viaggiavano i profughi soccorsi dalla Vos Thalassa.
Matteo Salvini ha commentato la notizia su Facebook, esprimendo soddisfazione anche per la notizia dei 100 migranti appartenenti a un altro barcone di 450 profughi, che verranno accolti da Francia e Malta, come chiesto dall'Italia: "Due buone notizie. La Procura di Trapani ha confermato l'arresto di due immigrati sbarcati ieri dalla nave Diciotti per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Grazie. Dei 450 immigrati su due navi al largo delle coste italiane, Francia e Malta hanno accettato di accoglierne 50 a testa, e altri Paesi faranno lo stesso. Bene…. Volere è potere io non mollo…"