Migranti, Di Maio: “In Ue il regolamento di Dublino è il muro di Berlino dei giorni nostri”
Da poco si sono concluse le commemorazioni a ricordo della caduta del Muro di Berlino che divideva l'Europa. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha sfiorato il tema, ma in modo inusuale: "Il muro più grande che esiste oggi – ha detto – è il regolamento di Dublino che impone all'Italia di prendere tutti i migranti che arrivano in Italia". La questione migranti, dunque, intesa come un problema europeo che divide gli Stati dell'Unione. "Bisogna riformare il diritto d'asilo europeo, è un momento importante dell'Europa che ci ricorda che non abbiamo più i blocchi contrapposti di destra e sinistra ma delle cose da fare insieme", ha specificato il ministro, che ha poi concluso: "Io sto lavorando sui rimpatri ma dobbiamo dirci che chi arriva qui l'asilo lo deve chiedere a livello europeo".
Il caso Ilva, le parole di Luigi Di Maio
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite di "Uno mattina" su Rai 1, ha commentato le ultime vicende sul caso Ilva e non ha nascosto le preoccupazioni legate al destino dell'acciaieria di Taranto pur esortando il Governo alla fermezza sulla questione. "Anche con lo scudo penale per 5 mila dipendenti dell'Ilva il posto di lavoro resta a rischio", ha ammesso il ministro, che ha poi ricordato come il presidente del Consiglio Conte abbia già proposto all'azienda di mantenere i 5 mila dipendenti con la reintroduzione dello scudo penale, ma "ArcelorMittal ha detto che li metterà per strada comunque". Il comportamento della multinazionale è stato giudicato inaccettabile da Di Maio che ha sottolineato: "Non è mai capitato che una multinazionale che firmasse un contratto per la cessione di uno stabilimento impegnandosi a prendere 10.500 persone e neanche un anno ne mandi per strada la metà". Per questo motivo "l'Italia deve farsi rispettare", ha concluso.
Di Maio: Con la manovra economica abbiamo abbassato tasse
Luigi Di Maio è tornato anche sulla questione della manovra economica approvata dal Governo "salvo intese". "Noi abbiamo abbassato le tasse e impedito che aumentasse l'Iva che avrebbe portato 600 euro in più a famiglia. Chi dall'opposizione dice che stiamo aumentando le tasse dice una bugia", ha detto il ministro degli Esteri. Il capo politico del Movimento Cinque Stelle, però, ha anche colto l'occasione per attaccare i suoi i suoi ex partner di maggioranza sull'argomento: "Dico alla Lega che loro c'erano al governo e potevano fare la manovra, ma invece no, hanno scelto gli interessi di partito. Ora è comodo attaccare dall'opposizione, se stavano al governo dovevano fare una legge di bilancio dove dovevano trovare 30 miliardi per la flat tax che non c'erano, non sento più la Lega parlar di flat tax perché sanno bene che quei 30 miliardi non c'erano".
Le dichiarazioni di Luigi Di Maio sul futuro del Governo
L'alleanza con il Partito Democratico che ha dato il via al Governo Conte 2 per Luigi Di Maio "è una sfida" che sarà vinta se si completerà il programma del Movimento Cinque Stelle. "Da gennaio come M5S abbiamo un cronoprogramma – ha detto il ministro -: legge sull'acqua pubblica, sul conflitto d'interesse, la legge sulla sanità che toglie alle regioni la nomina dei dirigenti. Noi vinceremo la sfida di governo se completeremo il programma elettorale perché gli italiani ci hanno votato per fare delle cose". Il ministro degli Esteri ha risposto anche alle domande di chi gli chiedeva di giustificare il calo di voti del M5s nell'ultimo periodo. "Stare al governo per qualsiasi forza politica negli ultimi 15 anni non ha mai portato consensi – ha detto – ma io non ragiono guardando i sondaggi perché allora mi converrebbe stare all'opposizione, io ragiono per portare avanti il programma", ha ribadito.