Migranti dalla Tunisia per lavorare nei campi sei mesi l’anno, la proposta di Lamorgese

Migranti dalla Tunisia in Italia, ma solo per sei mesi l'anno. Il motivo? Lavorare nei nostri campi. Poi si saluta tutti e si torna indietro. La proposta arriva dalla ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, che interviene da remoto all'incontro "I caporalati oggi" dell'Università del Salento: "Noi con la Tunisia stiamo cercando di portare avanti un progetto che dovrebbe prevedere un'aliquota dei flussi destinati ai lavoratori stagionali, che verrebbero in Italia per la raccolta di frutta e ortaggi – spiega la titolare del Viminale – La strada è avere persone segnalate, individuate, che poi possono ritornare dopo i sei mesi di raccolta nel loro Paese, anche per regolarizzare determinate situazioni bisogna pensare a una forma di flussi migratori disciplinati dallo Stato".
Il caporalato, secondo la ministra dell'Interno, "si combatte insieme con attenzione alla specificità del contesto". L'obiettivo è "restituire dignità ai lavoratori e legalità all'economia". Lo sfruttamento dei lavoratori "richiede azioni congiunte da parte delle istituzioni pubbliche e del mondo accademico e associativo – continua Lamorgese – Credo che questa sinergia sia molto opportuna intorno a una sfida che impone uno sforzo di analisi e di elaborazione di adeguate misure di contrasto". Poi spiega anche che ci sono state "azioni di monitoraggio e contrasto del fenomeno".
La ministra si sofferma anche sul tema migratorio più in generale, dopo che il presidente Draghi si è pronunciato chiaramente durante la conferenza internazionale sulla Libia: "In questo anno i numeri sono in crescita, non solo in Italia – spiega – Vediamo che sta succedendo in Inghilterra, vediamo in Spagna dove c'è stato un aumento del 30%, è un po' un mondo che è surriscaldato dalle varie crisi economiche, sociali e politiche".