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Migranti, Conte a Bruxelles: “Superare completamente regolamento di Dublino”. Macron approva

La proposta del premier Conte, che si articola in 10 punti, è quella di puntare a una “politica di regolazione dei flussi che sia realmente efficace e sostenibile e al totale superamento del regolamento di Dublino”. L’Italia ha chiesto inoltre centri di smistamento Ue in Africa, che facciano da prescreening per i richiedenti asilo.
A cura di Annalisa Cangemi
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UPDATE Il presidente francese Emmanuel Macron si è detto soddisfatto della proposta italiana relativa alla riforma del trattato di Dublino: "Il presidente del Consiglio Conte ha espresso una posizione ed è stato coerente con l'insieme delle discussioni al tavolo. Ma a volte sento cose dalla stampa che non sono la stessa cosa… Alcuni cercano di strumentalizzare la situazione dell'Europa per creare una tensione politica e giocare con le paure. La mia posizione è che non nasconderò mai la verità ai miei concittadini, ma che bisogna avere una posizione efficace ed umana. Dobbiamo trovare una soluzione europea sui migranti e si costruirà solo attraverso la cooperazione dei Paesi dell'Ue, che si tratti di una collaborazione a 28 o tra più Stati che decidono di andare avanti assieme. Questo richiede la responsabilità di ciascuno e spirito di solidarietà per condividere il peso che alcuni Paesi conoscono".

"Si è conclusa la riunione informale sul tema migrazione a Bruxelles e rientriamo a Roma decisamente soddisfatti. Abbiamo impresso la giusta direzione al dibattito in corso. Ci rivediamo giovedì al Consiglio Europeo", ha invece dichiarato il premier Conte al termine del vertice.

"Oggi è un incontro molto importante. L'aspettativa è che si possa trovare una soluzione comune in questi giorni, in vista del vertice europeo di giovedì. Sappiamo che non esiste ancora una soluzione europea, quindi si tratta di trovare accordi bilaterali, di come possiamo aiutarci a vicenda e trattarci reciprocamente in modo equo e onesto", è la posizione della cancelliera Angela Merkel.

I capi di Stato dei 16 Paesi si sono incontrati per il vertice informale sui migranti, che si tiene a Bruxelles, nel Palais Berlaymont, in preparazione del Consiglio Ue del 28 giugno. Dopo gli scontri dei giorni scorsi, in particolare tra Germania Francia e Italia, che ha minacciato di far saltare il trattato di Schengen (che prevede la libera circolazione dei cittadini tra i Paesi firmatari), verranno stabilite le linee guida da cui partire per risolvere il problema dei flussi migratori.

Il nodo centrale sono i cosiddetti "movimenti secondari", cioè i respingimenti degli immigrati, che adesso si trovano in altri Paesi dell'Ue, ma che, essendo giunti nel loro primo approdo in un Paese che si affaccia nel Mediterraneo, rischiano di essere espulsi. Ma se il piano dovesse rimanere questo, il ministro degli Interni Matteo Salvini ha minacciato di chiudere le frontiere. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ribadito che la discussione di oggi dei leader dell'Ue verterà "sulla migrazione primaria, vale a dire sugli arrivi dei migranti in Ue", ma anche "sui loro movimenti secondari". Sul tema degli spostamenti dei migranti tra Paesi dell'Ue, Merkel si gioca tutto a casa sua, e dovrà vedersela con le pressioni del suo ministro degli Interni, il bavarese Horst Seehofer, che intende procedere ai respingimenti decisi a livello nazionale se non si troverà un accordo in Ue.

La proposta del premier Conte, intitolata "Strategia europea multilivello", si articola in 10 punti, ed è quella di puntare a una "politica di regolazione dei flussi che sia realmente efficace e sostenibile e al totale superamento del regolamento di Dublino", dal momento che quell'accordo era "legato ad un quadro emergenziale" e non a una gestione "strutturale".

L'Italia ha chiesto centri di smistamento Ue in Africa, in collaborazione con l'Onu, per poter attuare nei Paesi di origine e transito un primo "filtro", per stabilire chi ha diritto alla protezione sul territorio europeo e chi deve essere rimpatriato; il rafforzamento delle frontiere esterne, supportando anche la Guardia costiera libica; il contrasto della ‘tratta di esseri umani', combattendo le organizzazioni criminali "che alimentano i traffici e le false illusioni dei migranti"; e poi la creazione di centri di accoglienza in più Paesi europei e non solo in Italia o Spagna. Per quanto riguarda le persone soccorse in acque Sar (Search and Rescue), secondo la proposta italiana occorre "Superare il concetto di ‘attraversamento illegale' per le persone soccorse in mare e portate a terra a seguito di Sar. Scindere tra porto sicuro di sbarco e Stato competente ad esaminare richieste di asilo".

Altra proposta sul tavolo, che non è però di matrice italiana, è quella di potenziare i controlli e la sicurezza con la Guardia costiera Ue e la Polizia europea, disponendo di un totale di 10mila uomini. Ma soprattutto Conte, che è stato il primo a intervenire, premerà per superare il criterio del "primo ingresso", che impone la gestione dell'accoglienza al Paese in cui il migrante arriva per la prima volta, sostituendolo con il principio che "chi sbarca in Italia, sbarca in Europa". 

Il presidente Emmanuel Macron dal canto suo parla di una soluzione europea sui migranti che "si costruirà solo attraverso la cooperazione di tutti i 28 Paesi Ue". E ha aggiunto, arrivando al mini-summit: "Questo richiede la responsabilità di ciascuno e spirito di solidarietà per condividere il peso che alcuni Paesi conoscono". Ma lo scontro di questi ultimi giorni sulla mancata accoglienza delle navi delle ong è ancora aperto: "La Francia non ha lezioni da prendere da nessuno: siamo il secondo Paese di accoglienza di richiedenti asilo quest'anno", si è difeso Macron,

"Non credo che ci sia una sola soluzione al problema migranti, non credo che alzare un muro anche in alto mare sia una soluzione, ma credo che un approccio omnicomprensivo possa essere quello di cui abbiamo bisogno" – ha replicato il premier maltese Muscat – "Adesso non è il momento di puntare il dito contro qualcuno, ma credo che si debbano trovare soluzioni, non è un gioco allo scaricabarile".

Assenti alla riunione i quattro Pesi del blocco di Visegrad, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, e i baltici, del tutto contrari al meccanismo di ridistribuzione delle quote in modo obbligatorio. L'obiettivo del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, che presiede il minivertice, sarà quello di far arrivare tutti gli Stati ad una posizione di mediazione quanto più possibile condivisa.

Le reazioni politiche

La proposta avanzata dal premier Conte in sede europea non piace né a Giorgia Meloni né al segretario del Pd Maurizio Martina: "Caro presidente Conte, non c'è nessun cambio radicale nel doc italiano. Da anni si lavora su questi punti. Oggi però l'Italia è più isolata e l'Europa è più divisa anche per colpa delle vostre pericolose iniziative di propaganda", ha twittato Martina.

"Il governo Conte non prospetta alcun cambio reale di rotta rispetto alla fallimentare politica della sinistra. Continuiamo a sentire parlare di riforma del trattato di Dublino, che riguarda però meno dell'8% di chi sbarca in Italia, ma non sentiamo una sola parola sull'unica cosa seria da fare: il blocco navale al largo delle coste libiche per impedire ai barconi di partire. Non è questo il cambiamento che si aspettano gli italiani", è invece la posizione della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

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