Migranti, Consiglio d’Europa critica il governo Meloni che risponde con rabbia: “Non accettiamo lezioni”
"L'Italia deve smettere di mettere in pericolo la vita e la sicurezza di rifugiati, richiedenti asilo e migranti facilitando la loro intercettazione e il loro ritorno in Libia, dove subiscono diffuse e gravi violazioni dei diritti umani". Insomma, l'Italia deve "cambiare radicalmente le sue politiche migratorie". Lo ha detto oggi la commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic, dopo una visita di cinque giorni in Italia. Non è la prima volta che Mijatovic critica le posizioni del governo Meloni: lo aveva fatto anche a febbraio, chiedendo di ritirare il decreto Ong.
La commissaria del Consiglio d'Europa: "L'Italia fermi le morti in mare, gli altri Stati siano solidali"
"È responsabilità dell'Italia e della nostra comune Europa fermare la tragedia umana in corso nel Mediterraneo giunto il momento di intraprendere azioni collettive per porre fine alla perdita di vite umane in mare", ha aggiunto Mijatovic. Qualsiasi cooperazione con Paesi terzi, inclusa la Tunisia, "deve essere subordinata a salvaguardie complete ed efficaci dei diritti umani. In assenza di tali tutele, queste attività portano solo a maggiori sofferenze umane".
Il Consiglio d'Europa non è un organismo dell'Unione europea, ma un'organizzazione internazionale più ampia che raccoglie 46 Paesi, tra cui l'Italia. Mijatovic ha fatto visita tra l'altro a Lampedusa, elogiando "l'umanità straordinaria" del sindaco e dei residenti, nonostante siano stati "abbandonati dal mondo, dall'Italia e dai diversi governi".
Ha affermato che l'Italia "non si sta impegnando come dovrebbe nelle operazioni di salvataggio e sta rendendo più difficile questo compito per le Ong", criticando anche gli accordi con Paesi come la Libia: "Ha avuto inizio molto tempo fa, ma abbiamo visto un miglioramento? No. Abbiamo visto la guardia costiera libica fare dei progressi su come tratta i migranti? No, le persone sono ancora detenute, torturate, e muoiono". La commissaria ha anche sottolineato che "la solidarietà tra Stati su questo fronte manca".
La replica del governo Meloni: "Incredulità e rabbia"
La risposta del governo è arrivata, dura, dal ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto: "Suscitano incredulità e rabbia le parole del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa sull'Italia", ha scritto il ministro in una nota.
"Non accettiamo lezioni da chi seduto comodamente sul divano si permette di guardare e giudicare il nostro Paese che in questi anni, spesso da solo, si è fatto carico con sacrificio ed abnegazione del salvataggio e dell'accoglienza di migliaia di migranti e continua a farlo ogni giorno nel pieno rispetto del diritto internazionale e della dignità di chi arriva nel nostro Paese". Fitto ha concluso con un attacco: "O il Commissario Mijatovic ignora tutto questo", cioè che l'Unione europea sta lavorando a una soluzione a queste questioni, "e sarebbe grave, o è in mala fede. E questo sarebbe ancora più grave".
Hanno fatto eco a Fitto anche esponenti di Lega e FdI. La vice capogruppo dei deputati di Fratelli d'Italia, Elisabetta Gardini, ha definito l'intervento di Mijatovic "parole in libertà offensive e che rispediamo al mittente" e ha ribadito che "l'Italia corre in lungo e in largo nel Mediterraneo per salvare vite umane. Non solo l’Italia salva ogni giorno vite umane che altri non vogliono nemmeno vedere, girando la testa dall’altra parte, ma il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta lavorando con i popoli dell’Africa per presentare nei prossimi mesi il piano Mattei".
Il senatore leghista Marco Dreosto ha aggiunto: "Non accettiamo ingerenze e attacchi politici da chi dovrebbe invece ringraziare l'Italia per il grande lavoro che ha fatto e sta facendo. Cosa ha fatto il Consiglio d'Europa in tutti questi anni? Ora si sveglia e attacca il governo italiano solo perché di centrodestra? Dove era quando al governo c'era la sinistra e le morti in mare erano più alte?".