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Migranti, come è andato l’incontro a Malta tra Meloni, Macron e von der Leyen

Mentre da un lato non si placano le tensioni con la Germania, dall’altro si cerca di rafforzare l’intesa con la Francia in vista del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo. Meloni, a Malta, ha incontrato Macron e von der Leyen: “C’è un’intesa comune”, ha detto il presidente francese.
A cura di Annalisa Girardi
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Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron fianco a fianco, accompagnati dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. È questa l'immagine arrivata dal summit che si è tenuto ieri a Malta e ha riunito i Paesi Ue affacciati sul Mediterraneo. Tema del giorno: l'immigrazione. E la presidente del Consiglio tenta l'asse con il presidente francese anche per mandare un messaggio chiaro alla Germania, con cui non sono mancati gli attriti al vertice di Bruxelles a causa delle politiche sulle Ong.

Macron da parte sua ha fatto sapere che nel faccia a faccia con Meloni e von der Leyen si sia trovata una linea comune, per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori, basata sulla proposta del piano di azione in dieci punti presentato dalla presidente della Commissione a Lampedusa: "L'incontro  è andato bene, come sempre. È stato efficace. Abbiamo potuto fare passi avanti. Con la Commissione europea abbiamo trovato un approccio comune che proporremo ai colleghi per dare una risposta comune a questa che è una sfida totalmente europea. Penso che la capacità europea di prevenire questi flussi sia la chiave", ha commentato il presidente francese.

Nel frattempo non si fermano gli sbarchi a Lampedusa. Nell'ultima notte sono arrivate 83 persone, partite da Misurata – in Libia – e Sfax – in Tunisia. Provengono da Tunisia, Egitto, Bangladesh, Yemen, Siria e Palestina. Ora si trovano nell'hotspot, dove in totale ci sarebbero 198 ospiti. Numeri che parlano di una ritrovata normalità nell'isola, dopo la crisi delle scorse settimane. L'Italia comunque non va lasciata sola, ha sottolineato anche l'Unhcr. "La situazione a Lampedusa è motivo di grave preoccupazione. Unhcr è presente e apprezza gli sforzi delle autorità per decongestionare rapidamente l'isola, ma l'Italia non può essere lasciata sola nel rispondere ai bisogni degli arrivi – ha commentato Ruven Menikdiwela, capo dell'ufficio di New York per l'agenzia Onu per i rifugiati – L'Unhcr ha ripetutamente chiesto l'istituzione di un meccanismo concordato a livello regionale per lo sbarco e la ridistribuzione dei migranti che arrivano via mare, in uno spirito di condivisione delle responsabilità e solidarietà con gli Stati in prima linea".

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