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Migranti, braccio di ferro Italia-Francia. Salvini: “Macron arrogante, apra i porti”

Continua il botta e risposta tra Matteo Salvini e Emmanuel Macron sul tema dei migranti alla vigilia dell’incontro a Bruxelles di domenica 24 giugno. Per il capo dell’Eliso, si devono prevedere “sanzioni” contro i Paesi europei che si rifiutano di accogliere. Ma il leghista frena: “Arrogante”.
A cura di Ida Artiaco
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Continua il braccio di ferro tra Italia e Francia sul tema dei migranti. E ancora una volta, il botta e risposta a distanza riguarda il ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, e il capo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, che il leader della Lega ha definito senza mezzi termini "un arrogante. Se per lui l'emergenza immigrazione non è un problema, lo invitiamo a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia". Le parole del vice premier sono una risposta alle dichiarazioni che lo stesso Macron aveva rilasciato poco prima alla stampa d'oltralpe.

Il francese aveva infatti proposto "sanzioni" contro i Paesi europei che si rifiutano di accogliere. "Non si possono avere Paesi – aveva detto in conferenza stampa al termine dell'incontro con il premier spagnolo Pedro Sanchez – che beneficiano ampiamente della solidarietà dell’Unione europea e che rivendicano ampiamente il loro egoismo nazionale quando si tratta di migranti". La risposta dura di Salvini non si è fatta attendere. "Se l’arroganza francese – ha aggiunto il leghista – pensa di trasformare l’Italia nel campo profughi di tutt’Europa, magari dando qualche euro di mancia, ha totalmente sbagliato a capire".

Tutto ciò avviene per altro alla vigilia del vertice di Bruxelles, in programma domani, domenica 24 giugno, in cui tra i temi più caldi ci sarà proprio quello dei migranti. Macron ha già affermato di aver intenzione di avanzare la richiesta "di non gestire l'emergenza caso per caso, ma proporremo uno schema chiaro: che lo sbarco di migranti rispetti le regole e i principi umanitari di soccorso e che avvenga nel porto sicuro più vicino". Secondo il numero uno dell'Eliseo, l'Italia "non sta vivendo una crisi migratoria come c'era fino all'anno scorso. Chi lo dice, dice una bugia".

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