L’appello di Schlein, Bartolo e Majorino: “Basta trattare i migranti come il nemico da respingere”
Gli europarlamentari Pietro Bartolo e Pierfrancesco Majorino, insieme alla consigliera regionale dell'Emilia Romagna eletta meno di una settimana fa, Elly Schlein, hanno lanciato un appello in cui sottolineano la necessità di una riforma, a livello italiano e comunitario, in materia di immigrazione. I tre politici si sono rivolti direttamente al governo, chiedendo all'esecutivo di operare "scelte più nette" di quelle che si sono compiute finora, abbandonando "le lenti dell'insicurezza, della paura, della fragilità" con cui ad oggi vengono gestite le politiche di immigrazione. Al tempo stesso, Bartolo, Schlein e Majorino esigono che si guardi anche a ciò che viene dopo l'arrivo in Italia, promuovendo quindi politiche di integrazione. Così come "serve una nuova legge sulla cittadinanza", affinché i bambini che nascono e crescono in Italia da genitori di origine straniera siano effettivamente riconosciuti come italiani.
Per fare questo, secondo i tre firmatari dell'appello, c'è bisogno in primo luogo di cancellare i decreti sicurezza promulgati dall'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini, superare allo stesso tempo la legge Bossi-Fini e potenziare l'accoglienza diffusa, reinserendo ad esempio il programma Sprar. E questo, si legge sempre nell'istanza presentata dai tre politici, non si può fare senza contemporaneamente sostenere le attività di soccorso in mare, rivedere una nuova gestione dei flussi migratori e annullare gli accordi stretti con la Libia. Inoltre tutto questo dovrebbe essere implementato mentre si attua un piano a livello nazionale per promuovere l'integrazione dei cittadini stranieri in Italia.
Ecco qui l'appello pubblicato sul sito di Majorino:
In Italia e in Europa c’è bisogno di una svolta radicale in materia di politiche di immigrazione.
Per questo rivolgiamo al governo un appello preciso: ci si faccia carico di scelte più nette rispetto a quelle operate fin qui.
Serve una nuova legge quadro su di una materia che fin qui è stata affrontata attraverso le lenti dell’insicurezza, della paura, della fragilità dei progetti di inclusione e integrazione.E serve una nuova legge sulla cittadinanza che cancelli l’odiosa differenza tra bambini che nascono e crescono in questo Paese e che devono essere sempre riconosciuti come italiani.
La cancellazione dei decreti Salvini, il superamento della Bossi-Fini, il potenziamento dell’accoglienza diffusa, il rilancio di SPRAR, un grande piano nazionale per la piena integrazione, il sostegno al soccorso in mare, la nuova gestione dei flussi contro qualsiasi illegalità, l’annullamento del memorandum con la Libia in cui la situazione non garantisce il rispetto diritti fondamentali e la cancellazione di quella autentica vergogna costituita dai campi di detenzione: tutto ciò deve e può essere il cuore di una nuova pagina da scrivere immediatamente attraverso il nostro Paese.
Un Paese che, ovviamente, non va lasciato solo.
Anche per questo è sempre più necessario che in sede europea si approvi davvero la riforma di “Dublino” e vinca la logica della comune responsabilità nella gestione dei processi di accoglienza e non quella della continua deresponsabilizzazione che aiuta i trafficanti e tratta i migranti come un nemico da respingere.