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Migranti, ancora in corso le ricerche dei dispersi del naufragio, in cui ha perso la vita una bambina

Ieri la Guardia Costiera ha tratto in salvo 22 naufraghi e recuperato 9 persone prive di vita, tra cui una bambina, morta per ipotermia. Continuano le ricerche dei dispersi.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sono nove in tutto le vittime dell'ultima tragedia avvenuta in mare, al largo di Lampedusa. Lo comunica la Guardia Costiera, sottolineando in una nota del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto che, nella giornata di ieri, ha fornito supporto all'autorità SAR maltese nelle operazioni di soccorso ad un barchino naufragato a circa 30 miglia a Sud Est di Lampedusa, in area di responsabilità SAR maltese. Il barchino utilizzato per la traversata, a causa del mare in tempesta, si è capovolto ed è colato a picco.

Alla richiesta di cooperazione la Guardia Costiera ha inviato sul posto una motovedetta che ha tratto in salvo 22 naufraghi e recuperato 9 persone prive di vita, tra cui una bambina tra i 4 agli 8 anni, morta per ipotermia. Nove le vittime della nuova tragedia: 8 salme, fra cui il cadavere di una bimba tra i 4 agli 8 anni, sono state sbarcate al molo Favarolo; il nono è morto invece al poliambulatorio.

Le motovedette, per tutta la notte, si sono occupate delle ricerche dei dispersi. Le operazioni di soccorso, sono risultate particolarmente complesse per le condizioni meteomarine avverse presenti nella zona, con mare molto mosso e onde fino a 2,50 metri. I migranti, in condizioni di forte ipotermia, sono sbarcati sull'isola di Lampedusa.

Anche un aereo della Guardia Costiera italiana è stato impiegato, su richiesta dell'autorità coordinatrice maltese, per sorvolare l'area del naufragio alla ricerca dei dispersi. Secondo quanto raccontato dai migranti tratti in salvo, all'appello mancherebbero 15 persone, fra cui 3 minori. Erano 46 i migranti – originari di uinea, Burkina Faso, Mali e Costa d'Avorio – che domenica sera, alle ore 20, erano partite da Sfax in Tunisia.

Come stanno i sopravvissuti al naufragio

Sono ancora ricoverati al poliambulatorio di Lampedusa i 6 migranti giunti in gravi condizioni ieri sera, tutti giovani ivoriani, che in questo momento sono sotto shock. Ai medici hanno continuato a ripetere solamente che "la barca è colata a picco", senza aggiungere nessun altro dettaglio, né riferire se viaggiavano con familiari o amici. Nelle prossime ore si comprenderà, sulla base dell'andamento clinico, se potranno essere dimessi e andare come gli altri 16 superstiti in hotspot – dove in questo momento si trovano in tutto 229 ospiti – o se dovranno essere trasferiti negli ospedali di Palermo o Agrigento.

Secondo i medici aveva dai 18 ai 20 anni il giovane ivoriano che è morto, ieri sera, al poliambulatorio di Lampedusa. "È giunto in ipotermia ed è andato, anche a causa dell'ingestione di acqua, in arresto cardiaco", ha spiegato il medico Francesco D'Arca, responsabile della struttura sanitaria di via Grecale. Il medico ha confermato poi che i sei ricoverati stanno meglio: "Le loro condizioni – ha detto D'Arca all'Ansa – sono migliorate, stanno tutti bene. Non sarà necessario trasferirli negli ospedali di Palermo o Agrigento, nelle prossime ore verranno dimessi".

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