Migranti, altra notte di sbarchi a Lampedusa: quasi duemila persone ancora dentro l’hotspot
È stata una nuova notte di sbarchi di migranti a Lampedusa, anche se la pressione si è allentata rispetto ai giorni scorsi. In molti continuano ad arrivare sull'isola: nella notte sono sbarcate altre 144 persone, a partire dalla mezzanotte. In questo momento ci sono quasi duemila migranti nell'hotspot, perennemente al collasso per via del numero eccessivo di ospiti rispetto alla capacità della struttura. Nell'ultima settimana sono arrivate circa 12mila persone. Oggi la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, farà visita a Lampedusa insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. Sarà l'occasione, per la premier, di mostrarle la situazione e chiederle di sbloccare rapidamente i fondi accordati al governo tunisino.
Ancora sbarchi di migranti nella notte, altri in arrivo
Nella notte sono sbarcati a Lampedusa altri 144 migranti, di cui 69 arrivati direttamente a Cala Croce. Ieri sono approdate sull'isola mille persone, per un totale di circa 12mila in una settimana. Gli ultimi ad arrivare, rintracciati dai carabinieri, sono stati 69 partiti dalla Libia, precisamente da Zawia, che hanno raccontato di aver pagato quattromila dollari a testa. Tra loro c'erano 4 donne. Le nazionalità prevalenti erano quella egiziana, siriana e sudanese. Anche loro, come tutti gli altri, sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola, dove saranno trasferiti prima possibile. Al momento ci sono meno di duemila persone nella struttura – che non ne potrebbe ospitare più di qualche centinaio – in attesa di essere portati in altri centri di accoglienza. Secondo quanto si apprende, oggi altri 640 migranti saranno trasferiti a Catania.
Oggi Meloni e Von der Leyen a Lampedusa
Oggi è il giorno della visita di Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen a Lampedusa. La presidente del Consiglio porterà la leader della Commissione Ue a vedere la situazione insostenibile sull'isola, chiedendole di agire a livello europeo. In primis sbloccando i fondi concordati con la Tunisia. Meloni lo ha ricordato anche alcuni giorni fa: sono stati promessi 250 milioni di euro, nell'ambito degli accordi firmati in estate. Tra questi, banalmente, c'è anche quello di impegnarsi nel fermare le partenze.