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Migranti, Alan Kurdi: conclusa la ricollocazione delle 88 persone a bordo, andranno in 4 Paesi

“Nonostante la Sicilia si trovi nelle vicinanze, dobbiamo navigare altre 36 ore per raggiungere Taranto. Siamo estramamente sollevati all’idea di portare finalmente presso un porto sicuro le restanti 88 persone a bordo, esauste e traumatizzate”, comunicano dalla Ong. Secondo il pre-accordo raggiunto al vertice di Malta i migranti saranno ricollocati immediatamente dopo lo sbarco: Germania e Francia accoglieranno 60 migranti, i Portogallo 5 e l’Irlanda 2.
A cura di Annalisa Girardi
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Si è conclusa la procedura di ricollocazione dei migranti a bordo della Alan Kurdi, attivata sulla base del pre-accordo raggiunto al vertice di Malta. Germania e Francia accoglieranno 60 migranti, i Portogallo 5 e l'Irlanda 2: a comunicarlo è il Viminale. Nel frattempo la nave si sta dirigendo verso Taranto, il porto sicuro assegnatole dalle autorità. La Ong tedesca Sea Eye, proprietaria della nave, scrive su Twitter: "Hanno assegnato un porto sicuro alla Alan Kurdi. Nonostante la Sicilia si trovi nelle vicinanze, dobbiamo navigare altre 36 ore per raggiungere Taranto. Siamo estramamente sollevati all'idea di portare finalmente presso un porto sicuro le restanti 88 persone a bordo, esauste e traumatizzate". Nella mattina di venerdì una 20enne è stata evacuata per ragioni sanitarie, mentre domenica era stata portata a terra una donna incinta.

La Alan Kurdi, che ieri aveva deciso di entrare in acque territoriali italiane, "per cercare riparo da vento e onde", si trovava da ormai una settimana a largo della Sicilia orientale, dopo aver soccorso i naufraghi in prossimità delle coste libiche. "Il nostro equipaggio e le persone che abbiamo salvate sono state vittime di un violento attacco armato. Sono scoppiati a piangere nei giorni scorsi, nessuno si sarebbe aspettato un attacco simile in una missione di salvataggio", aveva spiegato Gordon Isler, portavoce della Sea-Eye.

Al momento del soccorso, infatti, l'equipaggio della  Alan Kurdi era stato momento minacciato da una milizia libica. "Ci minacciano con armi da fuoco. Alcune persone sono in acqua. 92 persone e 17 membri dell'equipaggio sono in pericolo di morte", aveva dichiarato la Ong. Fortunatamente, dopo alcune ore, la stessa organizzazione umanitaria aveva rassicurato sulla salute dei presenti spiegando che le motovedette libiche fossero andate via. I libici avrebbero sparato ad altezza uomo per impedire ai soccorritori di Alan Kurni di trarre in salvo i migranti mettendo in serio rischio la vita delle persone a bordo della nave della Ong tedesca Sea Eye che si occupa di soccorrere i migranti nel Mediterraneo. "La milizia aveva sparato in aria e in acqua verso le barche mettendo in serio pericolo la vita delle persone", avevano spiegato dall'organizzazione non governativa, aggiungendo: "I libici hanno poi lasciato l’area, ma una seconda imbarcazione è stata rapita da loro"

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