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Migranti, naufragio nella notte al largo di Lampedusa: un morto accertato e 20 dispersi

Tra domenica e lunedì, a Lampedusa sono sbarcate 819 persone migranti a bordo di 21 imbarcazioni. Gli arrivi sono ripresi dopo giorni di pausa dovuti al maltempo. L’hotspot dell’isola ospita ora oltre mille persone. Ieri in Tunisia sono state bloccate tre partenze, mentre in Libia un naufragio ha causato 17 morti.
A cura di Luca Pons
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Questa notte, un barchino di 7 metri che era partito alle 21 di ieri da Sfax, in Tunisia, è affondato in area Sar italiana, al largo di Lampedusa. Un peschereccio è riuscito a soccorrere 34 persone migranti che si trovavano a bordo e ha recuperato il cadavere di un uomo. I sopravvissuti, insieme al corpo, sono stati poi spostati sulla motovedetta Cp319 della Guardia costiera, che ha completato il trasporto sull'isola siciliana. Sono ancora in corso le ricerche di eventuali persone disperse, a diverse ore dal naufragio: le persone sopravvissute hanno riferito che sarebbero circa 20 le persone disperse in mare da questa notte. Tra i superstiti ci sono 26 uomini e 8 donne. Tra questi, 6 minorenni.

Nelle ultime ventiquattro ore sono arrivate a Lampedusa 853 persone migranti, divise in 22 imbarcazioni. Nella giornata di ieri, domenica 23 aprile, sono stati 17 gli sbarchi e hanno trasportato 640 persone. Nella notte sono arrivate altre quattro barche, con 179 persone a bordo. Le 34 persone soccorse dal naufragio si aggiungono al conto. Dopo quattro giorni di stop degli arrivi dovuto alle difficili condizioni meteo del mare, da ieri è ripartito il flusso migratorio. Tutte le barche sono partite dalla Tunisia.

L'hotspot di contrada Imbriacola di Lampedusa è, ancora una volta, al limite delle sue capacità dato che sta ospitando 1.128 persone a fronte di una capienza prevista di poco meno di quattrocento posti. Una capienza che era rispettata fino a ieri mattina, dato che erano 315 le persone presenti. Nelle prossime ore alcune delle persone migranti ospitate nell'hotspot dovrebbero essere trasferite altrove per riportare il centro a un numero gestibile di ospiti.

I soccorsi sono stati effettuati dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, che sono state continuamente al lavoro vista la mole di arrivi e, quindi, di Sos lanciati nelle ultime ventiquattro ore. Le operazioni di soccorso sono avvenute in alcuni casi nelle acque antistanti la piccola isola siciliana, mentre in altri casi si sono svolte più al largo, anche se comunque all'interno dell'area Sar (search and rescue) italiana.

Chi arriva in Italia sulle "bare galleggianti"

Nella maggior parte dei casi si tratta di barchini di metallo della lunghezza di 6 o 7 metri. È un tipo di imbarcazione che il procuratore capo facente funzioni di Agrigento, Salvatore Vella, in passato ha definito "bare galleggianti". Il motore fuoribordo, con il modo in cui è strutturata la barca, dà una forte instabilità e rende facile ribaltarsi, specialmente in caso di brutto tempo. Dato che si tratta di un'imbarcazione in metallo, poi, una volta ribaltata affonda molto velocemente.

Tutte le barche sono partite dalla Tunisia: ventuno da Sfax, luogo di partenza di molte delle persone migranti arrivate in Italia nelle ultime settimane, e una da Chebba, circa 65 chilometri più a nord. Le imbarcazioni, pienissime, trasportavano gruppi da 35 a 47 persone, tra cui anche donne e bambini. I Paesi di provenienza erano vari: Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Mali, Senegal, Sierra Leone, Nigeria, Burkina Faso, e in alcun casi anche il Sudan. D'altra parte, l'alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati ha spiegato che ci sarebbero "tra le 10mila e le 20mila persone in fuga dal conflitto nella regione sudanese del Darfur per cercare rifugio nel vicino Ciad" e "milioni di persone in fuga" dal Sudan.

In Tunisia bloccate tre partenze, in Libia 17 morti per un naufragio

Ieri, domenica 23 aprile, la Guardia costiera tunisina ha bloccato tre tentativi di migrazione al largo di Sfax e Monastir. Sono state in tutto 93 le persone intercettate a bordo di imbarcazioni in difficoltà. Il portavoce della Guardia costiera ha comunicato che tutte le persone migranti soccorse provengono da Paesi dell'Agrica subsahariana. Secondo quanto riportato dallo stesso portavoce, sarebbe stato arrestato preventivamente anche un presunto organizzatore di attraversamenti illegali del Mediterraneo. L'uomo sarebbe stato bloccato a Sfax mentre era a bordo di un'auto con altre due persone – probabilmente migranti – e si stava recando nel luogo da cui sarebbe partita un'imbarcazione.

Questa notte, invece, la Mezzaluna rossa libica ha comunicato di aver recuperato 17 cadaveri al largo delle coste della città di Sabrata, nell'ovest della Libia. Le vittime sono morte in seguito al naufragio dell'imbarcazione che le trasportava. I volontari sono intervenuti per recuperare i corpi, assistiti dalla polizia di Sabrata.

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