Migranti, 59mila sbarchi nel 2021: Lamorgese (come Draghi) dice che l’Italia non può farcela da sola
Durante il question time alla Camera la ministra dell'Interno Lamorgese ha comunicato le cifre aggiornate sul sistema dell'accoglienza, sul numero complessivo di migranti sul territorio nazionale e sulla loro distribuzione tra le Regioni italiane. Sono poco più di 59mila i migranti sbarcati quest'anno sulle coste italiane, e quelli ospitati nel sistema di accoglienza sono 79mila, "di cui 630 negli hotspot, 53.303 in strutture di prima accoglienza (Cas e Cara) e 25.221 nei centri della rete Sai (Sistema di accoglienza e integrazione ndr)".
"Ad oggi – ha aggiunto – per quanto concerne la distribuzione delle presenze a livello regionale, le prime cinque Regioni per numero di stranieri ospitati sono Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio e Sicilia". Seguono, con un minor numero di presenze, l'Abruzzo, la Basilicata, l'Umbria, il Molise, il Trentino Alto Adige, la Sardegna e la Valle d'Aosta, dove si registrano numeri inferiori ai 2 mila migranti.
Lamorgese ha anche risposto in aula a un'interrogazione FdI sulle iniziative che il governo attenda assumere per impedire lo sbarco illegale di centinaia e migliaia di persone sulle coste italiane, anche al fine di tutelare la salute di tutti i cittadini, perché secondo il partito guidato da Giorgia Meloni i migranti che arrivano hanno una probabilità molto alta di essere affetti dal Covid. L'interrogazione sottolineava cheil cruscotto statistico pubblicato dal ministero dell'Interno mostra che alla data del 15 novembre 2021 i migranti clandestini arrivati in Italia sono 59.135, quasi il doppio rispetto alla stessa data del 2020 e sei volte tanti quelli arrivati nel 2019.
Quello dei flussi migratori, ha ricordato la ministra dell'Interno, "è un problema di carattere sovranazionale. Nessun Paese può risolverlo da solo, serve la convergenza più ampia della comunità internazionale, visto anche che i recenti dati indicano che la pressione interessa tutte le rotte marittime e terrestri verso l'Europa".
"L'Ue – ha proseguito – deve sviluppare concretamente gli impegni assunti con i principali Paesi del Nordafrica, a partire da Libia e Tunisia. Lo stesso premier Draghi ha sostenuto che l'Unione deve trovare un accordo sull'esigenza di un più cospicuo sostegno alle autorità libiche affinché esercitino un maggiore controllo sulle partenze".
"I temi migratori – ha assicurato il ministro – occupano un posto eminente nell'agenda politica del Governo. La stabilizzazione della Libia è una condizione indispensabile: è fondamentale che la transizione istituzionale in quel Paese possa compiersi con le elezioni del 24 dicembre".