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Migranti, 441 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo dall’inizio del 2023

Secondo i numeri dell’Oim solo nel 2023 ci sono stati già 441 migranti morti nella rotta del Mediterraneo centrale.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, ha comunicato che almeno 441 migranti hanno perso la vita del Mediterraneo centrale dall'inizio del 2023. Sul suo profilo Twitter il portavoce a Roma dell'Oim, Flavio Di Giacomo, ha aggiunto che "Un sistema di pattugliamento per operazioni di ricerca e soccorso in mare è sempre più urgente".

In base ai dati del Viminale relativi al primo trimestre dell'anno, rilanciati dall'Agenzia Nova, la Tunisia si conferma il primo Paese di partenza delle imbarcazioni cariche di migranti che arrivano in Italia via mare. Risulta infatti che almeno 15.537 persone sono arrivate sulle coste italiane dalla Tunisia da inizio anno fino al 28 marzo, oltre 180 sbarchi al giorno, un boom del 920 per cento rispetto ai 1.525 arrivi dello stesso periodo dello scorso anno: siamo già a circa metà dei 32.101 sbarchi complessivi dalla rotta tunisina dell'intero 2022.

Inoltre, secondo le autorità di Tunisi, la Guardia costiera del Paese nordafricano ha intercettato almeno 10.200 migranti diretti verso l'Italia dall'inizio del 2023 fino al 20 marzo scorso: si tratta di circa un terzo degli oltre 30mila salvataggi di migranti in mare realizzati dai guardacoste tunisini nel corso del 2022.

La Libia è il secondo Paese di partenza, dopo la Tunisia

Accelera anche la rotta libica, al secondo posto con 10.628 arrivi al 28 marzo, comunque in aumento del 152 per cento rispetto ai 4.207 arrivi dello stesso periodo dell'anno scorso. Più della metà dei nuovi arrivi è partito dalla Cirenaica, la regione orientale della Libia guidata dal generale Khalifa Haftar, comandante dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) sostenuto dai mercenari del gruppo russo Wagner. Un trend recentemente confermato ad "Agenzia Nova" da Laurence Hart, direttore dell'ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e capo missione in Italia e Malta.

"Ci sono varie motivazioni per questo aumento. Una di particolare peso e' il fermo pesca che ha imposto il governo libico in un certo periodo dell'anno scorso. Il 99 per cento dei pescatori della Libia si sono trovati da un giorno all'altro senza lavoro e senza risorse. In piu', gli armatori libici non hanno più avuto la possibilità di usare le loro navi, che sono state poi acquistate da trafficanti o da contrabbandieri", ha detto Hart.

I numeri del ministero dell'Interno italiano visionati dall'agenzia evidenziano poi un calo della rotta turca, la stessa della tragedia di Cutro: 693 arrivi al 28 marzo rispetto ai 916 dello stesso periodo del 2022, un dato ancora in linea con i 16.115 sbarchi complessivi dei migranti partiti dalla Turchia lo scorso anno.

Marginale invece la rotta dell'Algeria, che ha portato in Italia almeno 199 migranti irregolari, in aumento rispetto alle 55 persone arrivate in Sardegna nello stesso periodo del 2022, a fronte di 1.389 arrivi del 2022. "Ci sono varie motivazioni per questo aumento. Una di particolare peso è il fermo pesca che ha imposto il governo libico in un certo periodo dell'anno scorso. Questo ha generato un notevole numero di partenze. Il 99 per cento dei pescatori della Libia sono egiziani e si sono trovati da un giorno all'altro senza lavoro e senza risorse. In più, gli armatori libici non hanno più avuto la possibilità di usare le loro navi, che sono state poi acquistate da trafficanti o da contrabbandieri. Questa e' una delle spiegazioni, poi ci sono anche altri fattori", ha detto Hart.

Costa d'Avorio primo Paese di origine dei migranti

Secondo i dati del cruscotto statistico giornaliero pubblicato nel sito del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Viminale, i migranti subsahariani hanno ampiamente soppiantato i nordafricani nei primi mesi del 2023. Al primo posto degli sbarchi in Italia al 29 marzo 2023 c'è infatti la Costa d'Avorio con 3.815 arrivi, mentre nello stesso periodo del 2022 c'era l'Egitto con circa 1.600 sbarchi dalla rotta libica, in particolare quella "orientale" che dalle coste di Cirenaica punta alla Sicilia.

Segue poi un altro Paese dell'Africa occidentale, la Guinea, con 3.296 arrivi al 29 marzo 2023, mentre nello stesso periodo dell'anno scorso c'era il Bangladesh con circa 1.250 sbarchi. I cittadini del Pakistan risultano oggi al terzo posto degli sbarchi irregolari in Italia, con 2.066 arrivi via mare, mentre lo scorso anno erano i migranti provenienti dalla Tunisia (918) a occupare il gradino più basso del podio. La quota di tunisini arrivati finora in Italia è comunque raddoppiata nell'arco di un anno, con 1.859 sbarchi registrati al 29 marzo. Ma è opportuno ricordare che dalla Tunisia partono soprattutto subsahariani, solo uno su dieci è di nazionalità tunisina.

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