Migliorano le condizioni di Umberto Bossi: è ancora ricoverato “solo per prudenza”
Buone notizie per Umberto Bossi: le condizioni del fondatore della Lega sono in miglioramento. L’ultimo bollettino emesso dai medici dell’ospedale di Varese fa sapere che nella mattinata di ieri, lunedì 18 febbraio, il Senatùr è stato “estubato” e che le “sue condizioni sono in continuo miglioramento”. Accanto al paziente, fanno sapere ancora dall’ospedale, ci sono i suoi famigliari. Bossi “interagisce con loro e con i medici”. Il senatore della Lega viene tenuto in rianimazione solo a scopo prudenziale: “Solo per prudenza si preferisce tenerlo ancora in osservazione in rianimazione”, fanno sapere i medici che lo stanno seguendo. Le condizioni di salute di Bossi erano in miglioramento già negli scorsi giorni: ieri i medici avevano parlato di “costanti segni di miglioramento”.
Proprio da ieri Bossi ha ripreso conoscenza. Il figlio, Renzo, in questi giorni vicino al fondatore della Lega, aveva commentato: “Giovedì è stato un grande spavento, papà è caduto e ha sbattuto la testa e lo abbiamo portato in ospedale. Noi gli siamo sempre vicini, siamo sempre qua. Da grande condottiero è pronto a tornare il prima possibile. L’equipe che lo sta seguendo ha eseguito gli esami più volte per controllare che fosse tutto a posto e per escludere qualsiasi rischio e vogliamo ringraziarli”.
Il Senatùr era stato ricoverato nella serata di giovedì 14 febbraio, dopo aver accusato un malore in casa: Bossi era caduto, battendo la testa. Il fondatore della Lega è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Varese, dove si è potuto escludere che i problemi dell’ex leader del Carroccio fossero più gravi di quelli che si sono poi rivelati. Bossi fu colpito da un ictus l’11 marzo del 2004: da allora è rimasto parzialmente paralizzato con problemi fisici che ancora oggi lo perseguitano. Sin dai primi esami si era comunque potuto escludere qualsiasi danno neurologico. Ora le condizioni di Bossi sembrano essere in miglioramento e non dovrebbero più destare preoccupazione.
