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Migliora il mercato del lavoro in Italia, giù la disoccupazione. In lieve rilalzo l’inflazione per il 2023

Secondo le previsioni economiche d’autunno diffuse dalla Commissione europea, l’inflazione in Italia sale al 6,1% nel 2023, mentre secondo le stime nel 2024 calerà al 2,7%. L’esecutivo comunitario tre mesi fa prevedeva una inflazione al 5,9% per il 2023 e al 2,9% sul 2024.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'inflazione è scesa ai minimi di due anni nell'area dell'euro in ottobre e continuerà a diminuire nell'orizzonte di previsione, con un 2,9% in ottobre nell'Eurozona, dal picco del 10,6% di un anno fa. Sono le previsioni economiche d'autunno diffuse dalla Commissione europea.

Man mano che la stretta monetaria si fa strada nell'economia, l'inflazione è destinata a continuare a scendere, anche se a un ritmo più moderato, riflettendo un'attenuazione più lenta, ma più ampia, delle pressioni inflazionistiche nei prodotti alimentari, nei manufatti e nei servizi", commenta la Commissione europea.

Si prevede che l’inflazione complessiva nell’area dell’euro scenderà al 5,6% nel 2023 al 3,2% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Nell’Ue, l’inflazione complessiva dovrebbe diminuire dal 6,5% nel 2023, al 3,5% nel 2024 e al 2,4% nel 2025.

Ue alza stima su inflazione italiana a 6,1% nel 2023, nel 2024 cala al 2,7

La Commissione europea ha rivisto al rialzo la previsione di inflazione di quest'anno in Italia al 6,1%, all'opposto ha ridotto al 2,7% la previsione sul carovita del prossimo anno. Per il 2025 l'esecutivo comunitario stima una inflazione nella Penisola del 2,3%. L'esecutivo comunitario tre mesi fa prevedeva una inflazione al 5,9% per il 2023 e al 2,9% sul 2024.

Fra le economie maggiori, nel 2024 la Germania dovrebbe attestarsi al 3,1 %, la Spagna al 3,4%, la Francia al 3% e i Paesi Bassi al 3,7%. Il calo costante dell'inflazione italiana, si legge nel rapporto della Commissione Ue, dovrebbe essere spinto dal costante calo dei prezzi dell'energia, mentre il tasso d'inflazione al netto dell'energia e dei generi alimentari dovrebbe diminuire più lentamente.

"Nel 2024-25 sono previsti forti aumenti delle retribuzioni negoziate, grazie al parziale recupero scaglionato delle perdite di potere d'acquisto del passato. Dopo l'aumento del 2023, si prevede che il costo unitario del lavoro si alleggerisca gradualmente, grazie ai piccoli aumenti di produttività", si legge nel rapporto.

Pil italiano allo 0,7% nel 2023, 0,9% nel 2024 

Il Pil reale dell'Italia dovrebbe attestarsi allo 0,7% nel 2023. Dopo aver toccato il punto più basso nel terzo trimestre dell'anno, dovrebbe infatti tornare a crescere nel quarto trimestre.

I dati prevedono un un'accelerazione allo 0,9% nel 2024 e all'1,2% nel 2025, grazie agli investimenti finanziati dallo Strumento per la ripresa e la resilienza. Rispetto alle previsioni economiche estive, i dati sono stati rivisti al ribasso per quanto riguarda il 2023, per cui era previsto un Pil dello 0,8% e lievemente al rialzo per il 2024, per cui era previsto un Pil dello 0,8%. Fra le economie maggiori, nel 2024 la Germania crescerà allo 0,8%, la Spagna all'1,7%, la Francia all'1,2% e i Paesi Bassi all'1,1%. "Grazie alla lieve espansione del commercio mondiale, le esportazioni nette contribuiranno positivamente alla crescita annuale del Pil, che si prevede raggiungerà lo 0,9% nel 2024″, si legge nelle analisi della Commissione europea.

Nel 2025, il Pil reale dovrebbe accelerare leggermente, grazie a un continuo aumento della spesa in conto capitale, solo in parte influenzato da un ulteriore calo degli investimenti in abitazioni. Nonostante il conseguente aumento delle importazioni di beni strumentali, l'ulteriore miglioramento previsto delle condizioni commerciali è destinato a sostenere le esportazioni. Si prevede che i consumi pubblici si aggiungano alla domanda interna privata, in quanto i contratti salariali pubblici per il 2022-24 dovrebbero essere rinnovati, incorporando parte dell'inflazione degli ultimi tre anni. Nel complesso, il Pil reale dovrebbe aumentare dell'1,2% nel 2025", conclude il rapporto.

In Italia disoccupazione in calo

Il tasso di disoccupazione in Italia scenderà al 7,6% nel 2023, rispetto a un 8,1% registrato nel 2022. Le previsioni economiche d'autunno pubblicate oggi dalla Commissione europea  prevedono un tasso del 7,4% per il 2024 e del 7,3% nel 2025. "L'occupazione in organico è destinata a crescere sensibilmente nel 2023, ma piu' lentamente nei prossimi due anni, mentre si prevede che le ore medie lavorate calino marginalmente rispetto al picco post-pandemia del 2022", si legge nel rapporto. "Il tasso di disoccupazione dovrebbe continuare a scendere nell'orizzonte di previsione, anche grazie anche al previsto calo della popolazione in età lavorativa e nonostante l'aumento del tasso di partecipazione".

Deficit italiano scenderà al 5,3% nel 2023, 4,4% nel 2024 

Nel 2023, il deficit italiano dovrebbe scendere al 5,3% del Pil (dall'8 %del 2022), sostenuto da un calo della spesa per interessi, legato all'impatto della minore inflazione sulle obbligazioni indicizzate, e da una crescita annua prevista dello 0,5% della spesa primaria, in ritardo rispetto alla crescita del Pil nominale.

Il trend di riduzione dovrebbe continuare anche nel 2024 e nel 2025, quando sono previste percentuali del 4,4% e del 4,3%. "La riduzione del costo di bilancio delle misure per mitigare l'impatto degli alti prezzi dell'energia (1% del Pil rispetto al 2,4% nel 2022) e dei crediti d'imposta per l'edilizia abitativa (1,8% del Pil rispetto al 2,8% nel 2022) è parzialmente compensato da una maggiore spesa per le pensioni, dovuta all'indicizzazione all'inflazione registrata nel 2022 e da un aumento degli investimenti, anch'esso legato all'attuazione del Piano di ripresa e resilienza", si legge ancora nel rapporto.

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