Migliaia di emendamenti per la Manovra 2025, più di mille dal centrodestra: come può cambiare il testo
I lavori sulla legge di bilancio entrano in una fase decisiva: quella in cui il Parlamento lavorerà sugli emendamenti presentati da tutti i partiti, per apportare le ultime modifiche al testo. La manovra prenderà così la sua forma definitiva. E anche se quest'anno i soldi a disposizione sono pochi, e per la grandissima parte sono già stati stanziati dal governo Meloni con pochi margini di trattativa, tutte le forze politiche hanno presentato una grande quantità di emendamenti.
Sono 4.562 in tutto, di cui la maggior parte scritti dall'opposizione – circa una decina sono emendamenti unitari, presentati insieme da tutti i partiti della minoranza. Ma ben 1.261 vengono dal centrodestra: 501 da Forza Italia, 428 dalla Lega, 190 da Fratelli d'Italia e 142 da Noi moderati. Cosa che ha suscitato le critiche delle forze di opposizione, come il M5s: "Meno male che Giorgia Meloni e il ministro Giorgetti avevano magnificato la manovra. Si tratta invece di un chiaro atto di sfiducia nei confronti del loro stesso governo". E Italia viva: "La legge di Bilancio del governo sta scontentando tutti. Ma proprio tutti, perché è evidente che tra gli scontenti ci sono anche i partiti che la sostengono", ha detto il deputato Davide Faraone.
Le proposte della maggioranza su tasse e pensioni
Tra i temi su cui chiede di intervenire Forza Italia ci sono le tasse. Un emendamento prevede di abbassare la seconda aliquota Irpef dal 35 al 33%, e includere in questa fascia tutti i redditi fino a 60mila euro, invece di quelli fino a 50mila euro. Un emendamento che abbasserebbe parecchio l'imposta soprattutto per chi guadagna più di 50mila euro.
Per questo intervento, su cui il governo Meloni si è già detto favorevole, dovrebbero essere usati i soldi incassati con il concordato preventivo biennale, che probabilmente sarà nuovamente aperto nelle prossime settimane. Bisogna vedere però quanti fondi ci saranno a disposizione, e se si riuscirà davvero a fare entrambi i cambiamenti.
In più, FI ha chiesto di escludere dalla web tax i giornali online, che dall'anno prossimo saranno colpiti dalla nuova imposta. L'esenzione riguarderebbe anche Mediaset, oltre a Rai, tutte le televisioni private e le testate giornalistiche online. Tra gli altri emendamenti di Forza Italia, uno cancella i nuovi collegi di ‘revisori di conti' che il ministero dell'Economia dovrebbe inserire nelle aziende e società che ricevono fondi pubblici. Un altro rinvia al 2026 l'entrata in vigore della sugar tax, che dovrebbe partire dal 1° luglio 2025, e un altro ancora ripristina i fondi per la metro C di Roma. Infine, c'è un intervento sulle pensioni minime per portarle almeno a 623 euro al mese.
Le proposte della Lega sono 428 in tutto, e tra le principali c'è una nuova rottamazione quinquies – dopo la ‘quater' lanciata nel 2022 – per le cartelle fiscali risalenti al periodo dal 2000 al 2023. La rottamazione permetterebbe di mettersi in regola senza pagare interessi e sanzioni, dividendo la somma fino a 120 rate uguali a partire dal luglio 2025. In più, il Carroccio ha chiesto di abbassare la tassa sulle criptovalute, che dovrebbe passare dal 26% al 42%, o al massimo di portarla al 28%. Sulle criptovalute, anche Fratelli d'Italia ha chiesto di intervenire riducendo la tassazione.
Cosa vogliono cambiare le opposizioni
Passando alle opposizioni, sono circa dieci gli emendamenti ‘unitari' che sono sostenuti da tutte le forze di minoranza. Uno, ad esempio, prevede un forte aumento dei finanziamenti alla sanità. Altri toccano temi come l'automotive (il fondo che in manovra viene sensibilmente ridotto), il salario minimo e la ricostruzione in Emilia-Romagna.
Il Partito democratico, tra le sue 992 proposte, ha rivendicato in particolare emendamenti che "mirano a rafforzare il sistema sanitario pubblico". I dem hanno criticato una "legge di bilancio debole e assolutamente insufficiente ad affrontare i grandi nodi che limitano il benessere dei cittadini e la crescita del Paese". Il Movimento 5 stelle ha presentato 1.218 emendamenti, finanziati in buona parte con una tassa sugli extraprofitti delle banche, un taglio dei fondi alle armi e misure di contrasto all'evasione fiscale.
Italia viva, partito di Matteo Renzi, ha affermato che con la manovra il governo "si rimangia una per una le promesse fatte in anni di campagna elettorale". I 280 emendamenti di Iv puntano quindi a "impedire un aumento della pressione fiscale". Si parla anche di riproporre 18app, il bonus cultura euro per i neo-diciottenni.
Azione, di Carlo Calenda, con 128 emendamenti propone tra le altre cose di rifinanziare il fondo per l'automotive, estendere il congedo paritario (un altro degli emendamenti comuni a tutte le opposizioni), e garantire più sostegno per gli affitti agli studenti. Infine, +Europa ha proposto 45 emendamenti, che vanno dal definanziamento dei Cpr per migranti – utilizzando gli stessi fondi per finanziare invece il sistema di accoglienza – ai corsi sull'educazione sessuale nelle scuole medie e superiori e l'installazione di distributori gratuiti di profilattici.