Micciché: “Quando ero giovane ho provato anche droghe pesanti”

Una confessione in piena regola quella fatta dall'onorevole Gianfranco Micciché, leader di Grande Sud e candidato alla presidenza della Regione Sicilia, durante il programma radiofonico La Zanzara  su Radio 24. L'onorevole ed ex componete del Governo Berlusconi ammette di aver fatto uso di sostanze stupefacenti, ma non si riferisce all'episodio in cui fu accusato di farsi recapitare cocaina presso gli uffici del Ministero delle Finanze, vicenda che dice "risultò completamente falsa", ma bensì quando era ancora giovane. Miccicché ammette di non essersi fatto mancare nulla all'epoca avendo provato droghe leggere e pesanti tanto che, come racconta lui stesso, una volta gli andò via la testa da farlo spaventare così tanto e indurlo a smettere. "Da allora fumo solo sigarette" dice Miccicché, che però resta fedele ai suoi principi dicendosi nettamente favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere.

Legalizzare anche la prostituzione – "Una legalizzazione controllata toglierebbe forza alla mafia e allo spaccio" ha detto Miccicché che nel suo personale programma politico introdurrebbe anche la legalizzazione della prostituzione che ora "è in mano alla criminalità". Su quest'ultimo punto il deputato assicura di non essere "mai andato ad escort"e non risparmia una frecciatina all'ex alleato Berlusconi che "qualche volta credo ci sia andato". Una cosa è certa la castità non è una possibilità per il leader di Grande Sud perché in caso di vittoria alle elezioni siciliane "da governatore della Regione, in castità sarei talmente incazzato che non farei bene il presidente".