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Mes, maggioranza regge e passa la prova di Camera e Senato: ma i dissidenti del M5s votano contro

La Camera dei deputati dà il via libera alla risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes. In serata l’ok anche del Senato. Ricucito lo strappo nel Movimento 5 Stelle, ma diversi dissidenti grillini hanno deciso di votare comunque contro. Polemiche anche da parte di Italia Viva sul Recovery fund e sulla gestione dei fondi che arriveranno dall’Europa.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Alla fine è arrivato l'ok: la Camera dà il via libera alla risoluzione sulla riforma del Mes, ma le polemiche non sono mancate e non mancheranno. La risoluzione di maggioranza è passata con 314 favorevoli, 239 contrari e 9 astenuti. Ricucito, quindi, lo strappo all'interno del Movimento 5 Stelle, che aveva visto un folto gruppo di parlamentari scrivere una lettera diretta ai vertici del partito, preannunciando il voto contrario in Aula. Approvazione anche al Senato, con 156 voti a favore della risoluzione di maggioranza, 129 contrari e 4 astenuti. Ma le spine del Governo non finiscono qui: si discute anche del Recovery fund, e qui è Italia Viva a minacciare lo strappo. Le ministre renziane, Bonetti e Bellanova, hanno minacciato le dimissioni se non verrà abbandonata l'idea della task force esterna al Governo. Alla Camera non sono mancati i momenti di tensione, con i dissidenti grillini e i parlamentari di Italia Viva che hanno tenuto il punto sui due temi: Mes e Recovery fund.

I dissidenti del Movimento 5 Stelle votano contro la risoluzione

Diversi dissidenti del Movimento 5 Stelle non hanno mollato la presa, e sono intervenuti a titolo personale per dichiarare che avrebbero votato contro, uno dopo l'altro. Fabio Berardini, che ha puntato il dito contro "Crimi e Di Maio" che devono "spiegare perché vogliono tradire il programma del Movimento 5 Stelle", mentre Francesco Forciniti ha parlato di una "riforma sbagliata e pericolosa, firmarla sarebbe un errore storico". Contrari anche Pino Cabras e Maria Lapia, che hanno sottolineato come il Mes "andasse smontato, non peggiorato". Votano contro anche Andrea Colletti e Alvise Maniero, che non ha risparmiato una frecciatina a Italia Viva, parlando di "minacce sbagliate". Lapia è stata coinvolta anche in una lite nel corridoio accanto al Transatlantico della Camera con un'altra deputata pentastellata, Gilda Sportiello. Secondo quanto ricostruito dall'Adnkronos, Lapia sostiene che Sportiello le abbia rinfacciato i 2 milioni di euro dati dal Governo al paese di Bitti, perché il marito e la sua famiglia sono originari di lì. Sportiello parla invece di normale confronto.

Italia Viva critica sul programma di gestione del Recovery fund

Ettore Rosato, deputato e presidente nazionale di Italia Viva, ha annunciato il voto favorevole del partito fondato da Matteo Renzi alla risoluzione di maggioranza. Poi, però, Rosato si è concentrato sul tema che sta tenendo alta la tensione nel Governo: il piano di gestione dei fondi che arriveranno con il Recovery fund. "Lei nel suo intervento ci ha spiegato giustamente cos'è una maggioranza – ha detto il deputato rivolgendosi al presidente Conte – Io mi permetto di spiegarle cos'è la leadership: non è la fortunata coincidenza di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, ma la grande capacità di saper mettere insieme le cose, le persone, le idee". I 209 miliardi che arriveranno "sono circa otto finanziarie", ha continuato Rosato, "non è che ci si può chiudere in uno stanzino e decidere in 3-4 come si utilizzano, non esiste questa cosa, come non esiste il fatto che si commissariano i ministri, la pubblica amministrazione". Insomma: "Ci sono le regole", è il messaggio del presidente di Italia Viva. "Chi vuole contribuire in questo Paese non ha bisogno di emettere fattura e fare il consulente". Il Governo "deve fare la sua parte con senso di responsabilità", ha concluso Rosato, "sapendo che i poteri straordinari che gli sono affidati in un tempo straordinario vanno utilizzati con straordinaria saggezza e con straordinario senso dello Stato".

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