Mes, maggioranza regge e passa la prova di Camera e Senato: ma i dissidenti del M5s votano contro
Alla fine è arrivato l'ok: la Camera dà il via libera alla risoluzione sulla riforma del Mes, ma le polemiche non sono mancate e non mancheranno. La risoluzione di maggioranza è passata con 314 favorevoli, 239 contrari e 9 astenuti. Ricucito, quindi, lo strappo all'interno del Movimento 5 Stelle, che aveva visto un folto gruppo di parlamentari scrivere una lettera diretta ai vertici del partito, preannunciando il voto contrario in Aula. Approvazione anche al Senato, con 156 voti a favore della risoluzione di maggioranza, 129 contrari e 4 astenuti. Ma le spine del Governo non finiscono qui: si discute anche del Recovery fund, e qui è Italia Viva a minacciare lo strappo. Le ministre renziane, Bonetti e Bellanova, hanno minacciato le dimissioni se non verrà abbandonata l'idea della task force esterna al Governo. Alla Camera non sono mancati i momenti di tensione, con i dissidenti grillini e i parlamentari di Italia Viva che hanno tenuto il punto sui due temi: Mes e Recovery fund.
I dissidenti del Movimento 5 Stelle votano contro la risoluzione
Diversi dissidenti del Movimento 5 Stelle non hanno mollato la presa, e sono intervenuti a titolo personale per dichiarare che avrebbero votato contro, uno dopo l'altro. Fabio Berardini, che ha puntato il dito contro "Crimi e Di Maio" che devono "spiegare perché vogliono tradire il programma del Movimento 5 Stelle", mentre Francesco Forciniti ha parlato di una "riforma sbagliata e pericolosa, firmarla sarebbe un errore storico". Contrari anche Pino Cabras e Maria Lapia, che hanno sottolineato come il Mes "andasse smontato, non peggiorato". Votano contro anche Andrea Colletti e Alvise Maniero, che non ha risparmiato una frecciatina a Italia Viva, parlando di "minacce sbagliate". Lapia è stata coinvolta anche in una lite nel corridoio accanto al Transatlantico della Camera con un'altra deputata pentastellata, Gilda Sportiello. Secondo quanto ricostruito dall'Adnkronos, Lapia sostiene che Sportiello le abbia rinfacciato i 2 milioni di euro dati dal Governo al paese di Bitti, perché il marito e la sua famiglia sono originari di lì. Sportiello parla invece di normale confronto.
Italia Viva critica sul programma di gestione del Recovery fund
Ettore Rosato, deputato e presidente nazionale di Italia Viva, ha annunciato il voto favorevole del partito fondato da Matteo Renzi alla risoluzione di maggioranza. Poi, però, Rosato si è concentrato sul tema che sta tenendo alta la tensione nel Governo: il piano di gestione dei fondi che arriveranno con il Recovery fund. "Lei nel suo intervento ci ha spiegato giustamente cos'è una maggioranza – ha detto il deputato rivolgendosi al presidente Conte – Io mi permetto di spiegarle cos'è la leadership: non è la fortunata coincidenza di trovarsi al posto giusto nel momento giusto, ma la grande capacità di saper mettere insieme le cose, le persone, le idee". I 209 miliardi che arriveranno "sono circa otto finanziarie", ha continuato Rosato, "non è che ci si può chiudere in uno stanzino e decidere in 3-4 come si utilizzano, non esiste questa cosa, come non esiste il fatto che si commissariano i ministri, la pubblica amministrazione". Insomma: "Ci sono le regole", è il messaggio del presidente di Italia Viva. "Chi vuole contribuire in questo Paese non ha bisogno di emettere fattura e fare il consulente". Il Governo "deve fare la sua parte con senso di responsabilità", ha concluso Rosato, "sapendo che i poteri straordinari che gli sono affidati in un tempo straordinario vanno utilizzati con straordinaria saggezza e con straordinario senso dello Stato".