Mes, opposizioni chiedono a Giorgetti di riferire in Parlamento: il 15 gennaio il prossimo Eurogruppo
Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, non ha mai fatto segreto delle distanze tra la sua posizione e quella del suo partito quando si tratta di Mes. Dopo la bocciatura della riforma alla Camera, il numero uno del Mef ha definito "improprio" il comportamento dell'Italia, che prima si era impegnata formalmente a Bruxelles per la ratifica e poi ha deciso di tirarsi indietro. Le opposizioni chiedono a gran voce le dimissioni, un'ipotesi che Giorgetti ha escluso, pur rendendosi disponibile per un'informativa a Montecitorio. Il ministro punta a parlare esclusivamente della legge di Bilancio che arriverà alla Camera il giorno seguente, ma le opposizioni gli chiedono di intervenire sul Patto di stabilità e sul Mes.
A parlare del fondo salva-Stati in questi giorni è invece Matteo Salvini, secondo cui non è vero che il no dell'Italia abbia creato un caso in Europa. "No assolutamente. Il Mes è uno strumento non solo inutile, non utilizzato ma anche dannoso. Il Parlamento ha esercitato il suo diritto democratico di bocciare uno strumento inutile e dannoso e lo spread è sceso. L'Italia cresce più della Germania, abbiamo fatto il nostro dovere per difendere il lavoro e i risparmi degli italiani".
E sul ministro, numero due della Lega, il segretario del Carroccio ha smentito che quanto accaduto in Aula a Montecitorio lo abbia indebolito: "Assolutamente no. Abbiamo condiviso, scelto e fatto tutto per il bene degli italiani. Ne sono e ne siamo orgogliosi. Ero con lui ieri, lascio che i giornali scrivano quello che desiderano. Abbiamo fatto una grande cosa per l'Italia". Salvini ha ribadito che la posizione della Lega sul Mes è sempre rimasta la stessa negli ultimi dieci anni, una coerenza rivendicata anche dallo stesso Giorgetti, e che l'astensione di Forza Italia in merito non ha rappresentato un problema per la maggioranza.
Il prossimo appuntamento da tenere a mente è quello dell'Eurogruppo del 15 gennaio 2024, in cui Giorgetti dovrà con ogni probabilità dare conto di quanto accaduto e discutere di come procedere ora che l'Italia è ufficialmente l'unico Paese dell'Eurozona ad aver bocciato la riforma del Mes.