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Mes, guerra in Ucraina e caso Santanchè: i nodi da sciogliere per Giorgia Meloni e il suo governo

La prossima settimana in Consiglio dei ministri il governo dovrà decidere una linea comune sul Mes, mentre mercoledì Meloni andrà in Aula per riferire in vista del vertice europeo. Tensione anche sul caso Santanchè.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Prima il caso Santanchè e l'imbarazzo di Meloni, poi la tensione altissima sul Mes che ha portato al non voto in commissione, a margine la prospettiva di un discorso da fare in Parlamento sulle armi e l'Ucraina, su cui ci sono da sempre sensibilità diverse – per così dire – in maggioranza. La settimana che si apre sarà fondamentale per testare l'unità del governo Meloni, che negli ultimi giorni ha manifestato qualche scricchiolio su una serie di nodi da sciogliere. La ministra Santanchè, dopo la polemica scatenata dall'inchiesta di Report, andrà a riferire in Parlamento. Peccato che abbia deciso di farlo solo dopo il pressing incessante delle altre forze politiche di maggioranza, nel silenzio di Giorgia Meloni, che ha parlato solo quando la sua ministra aveva già annunciato che avrebbe chiarito.

Martedì è previsto un Consiglio dei ministri che dovrà dare il via libera al nuovo codice della strada voluto da Salvini, dopo il rinvio dello scorso giovedì per ragioni personali della presidente Meloni. Sarà la prima occasione utile per parlare del Mes e trovare una linea comune: la Lega è per il no secco alla ratifica – nonostante il ministro Giorgetti si trovi nella scomoda posizione di dover mediare tra la linea dell'Europa e quella del suo partito – mentre Fratelli d'Italia spinge per il rinvio in vista di una trattativa più ampia a settembre che possa coinvolgere anche altre riforme europee, come quella del patto di stabilità, e Forza Italia fa filtrare cautela. Venerdì 30 giugno dovrebbe arrivare in Aula il testo base delle opposizioni per la ratifica del Mes, è urgente scegliere una strategia parlamentare comune per evitare il ripetersi del caos della settimana scorsa.

Nell'attesa di sapere quando andrà a riferire in Parlamento la ministra Santanchè, mercoledì toccherà a Giorgia Meloni: la premier parlerà ai deputati e senatori in vista del Consiglio europeo. I temi all'ordine del giorno saranno l'Ucraina e il sostegno militare a Kiev, su cui c'è sempre il rischio di aprire nuove falle nella maggioranza. È nota da tempo la posizione della Lega, mentre la linea di Forza Italia è rappresentata dal ministro Tajani – ora leader dopo la morte di Berlusconi – ma dall'area azzurra in passato sono stati sollevati dei dubbi sulla politica portata avanti dall'Ue. Insomma, la discussione in Parlamento sarà da ascoltare con attenzione, anche perché su questo il messaggio di Meloni è sempre stato chiarissimo: con Kiev fino alla fine, senza se e senza ma.

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