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Mes, domani Conte riferità in Parlamento: “Spazzeremo via tutte le fesserie che sono state dette”

Continuano le polemiche tra gli alleati di governo, il Movimento Cinque Stelle e il Partito democratico, sul Meccanismo europeo di stabilità, tanto che Giuseppe Conte ha indetto oggi un vertice di maggioranza a palazzo Chigi per cercare una sintesi. Domani sarà invece in Parlamento per un’informativa sul fondo Salva-Stati. Nel frattempo proseguono anche gli attacchi da parte di Matteo Salvini, che accusa Conte di aver approvato una riforma che regala i risparmi degli italiani alle banche tedesche.
A cura di Annalisa Girardi
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Continuano le tensioni sul fondo Salva-Stati. E non riguardano più solamente il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e gli attacchi dell'opposizione. Protagoniste della giornata di ieri, infatti, sono state le polemiche tra gli alleati di governo, il Movimento Cinque Stelle e il Partito democratico, sul Meccanismo europeo di stabilità, tanto che Conte ha indetto oggi un vertice di maggioranza a palazzo Chigi per cercare una sintesi.

Da un lato Luigi Di Maio chiede ai dem di riflettere sul Mes, in quanto l'Italia non può firmare al buio: "Non possiamo pensare di firmare al buio trattati come il Mes, che è solo una parte del pacchetto", ha affermato il capo politico pentastellato. "Quando avremo letto tutto, potremo verificare se il pacchetto convenga all’Italia oppure no. Secondo me, è sano per l’Italia non accelerare in maniera incauta, ma difendere i propri interessi, aspettare la fine dei negoziati anche su tutti gli altri aspetti del pacchetto. C’è un negoziato in corso, è bene che proseguano con l’Italia torni protagonista. D’altra parte, c’è stato un cambio di governo e la nuova maggioranza ancora non si è mai espressa", ha concluso Di Maio.

La replica del Pd e la mediazione di Conte

Il Pd non ha tardato a replicare, con il ministro Dario Franceschini che sottolinea come "sul Mes ci si giochi la credibilità del Paese, come l'andamento dello spread e dei mercati", per cui "non si può giocare con il fuoco". Un punto sostenuto anche dal collega di partito Graziano Delrio, capogruppo dem alla Camera, che afferma: "Non si può stare al governo accettando compromessi su questioni di grande rilevanza per la nostra credibilità". E poi precisa: "Sul Meccanismo europeo di stabilità potremo anche avere molte critiche e sfumature diverse, ma c’è un problema che sappiamo: non si può a quattro giorni dalla ratifica di un trattato internazionale mettere tutto in discussione e chiedere rinvii. Questo trattato non lo abbiamo negoziato noi, lo ha fatto il governo prevedente. Ormai è un accordo che ha un suo equilibrio, una sua coerenza e una condivisione con le altre nazioni. L’Italia non deve fare la figura che ha fatto con il governo precedente. Mi aspetto che le legittime critiche dei nostri alleati non portino a una crisi di credibilità del nostro Paese, che sarebbe grave". I dem, infine, invitano gli alleati di governo a "non alzare i toni" e si dicono disponibili a trovare un'intesa.

Proprio questo è anche l'obiettivo del presidente del Consiglio Conte che domani sarà in Parlamento per riferire sul Mes. Alle 13 terrà un'informativa alla Camera mentre alle 15.30 sarà al Senato. "Lunedì passerò in Parlamento e metteremo tutti i tasselli al loro posto, spazzeremo via tutte le fesserie che sono state dette. Ne ho ascoltate tante, sono molto paziente. Ma il momento in cui dovremo spazzare via le chiacchiere fatte sarà lunedì". E assicura: "Sul Mes non ci sarà nessuna battaglia: è una informativa doverosa al Parlamento da parte del presidente del Consiglio. Mi confronterò, mi è stato chiesto, sarà sempre così: il presidente del Consiglio ci sarà sempre quando c'è da dialogare con il Parlamento".

Le accuse della Lega

Matteo Salvini, intanto, continua ad attaccare la riforma del fondo Salva-Stati: "Il Mes ruba ai poveri per dare ai ricchi. Ruba i soldi ai risparmiatori italiani per finanziarie le banche tedesche. Sono i paesi che stanno meglio che dovrebbero aiutare quelli che stanno peggio". E prosegue attaccando nuovamente Conte: "Se hai firmato qualcosa che non avevi il permesso di firmare dimettiti e chiedi scusa perché con i risparmi degli italiani non si scherza. Per questo ho convocato Conte lunedì. Abbiamo dovuto usare le maniere un po’ forti per dire agli italiani che qualcuno a dicembre voleva firmare a nome vostro un trattato che, per come è scritto, ruba ai poveri per dare ai ricchi, ovvero usa i soldi dei risparmiatori italiani per salvare le banche tedesche".

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