Meloni vuole istituire una commissione d’inchiesta sulla pandemia di Covid per “fare chiarezza”
Una commissione d'inchiesta sul Covid. La proposta non è certo una novità. Già durante la scorsa legislatura è stata chiesta a gran voce – e non parliamo solo dell'opposizione di Fratelli d'Italia, all'epoca – e ora è tornata al centro del dibattito. In un passaggio del discorso programmatico letto ieri alla Camera dei deputati, infatti, Giorgia Meloni ha detto chiaramente: "Occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica". E ha sottolineato: "Lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori".
Sotto la lente di ingrandimento c'è ancora una volta la gestione Arcuri, che nella prima parte della pandemia di Covid – durante la quale al governo c'erano Pd e Movimento 5 Stelle, con Conte presidente del Consiglio – ha dovuto reperire dispositivi di protezione individuale in un momento critico per il Paese e per il mondo. Su questo, però, Meloni trova anche l'appoggio di parte dell'opposizione: il Terzo polo continua a chiedere – già dalla scorsa legislatura – una commissione d'inchiesta che faccia luce su quanto accaduto, attaccando costantemente il governo giallorosso (del quale hanno fatto parte). Da Italia Viva chiedono la presidenza della commissione, che spetterebbe all'opposizione, mentre nel centrodestra si fa a gara a intestarsi il merito.
In ogni caso non dovrebbe essere toccata la questione vaccini. Anche se nei mesi scorsi Fratelli d'Italia ha lasciato intendere il contrario. L'inchiesta dovrebbe riguardare piuttosto la gestione economica, come spiegato da Meloni stessa. Quanto a eventuali recrudescenze della pandemia, invece, la presidente del Consiglio è stata chiarissima: "Qualcosa decisamente non ha funzionato e, dunque, voglio dire, fin d'ora, che non replicheremo in nessun caso quel modello", ha detto riferendosi a quanto fatto dai governi precedenti. "L'informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione".